470 Ma... e i mezzi? —Sono gli stessi di
Pietro e di Paolo, di Domenico e di Francesco, di Ignazio e di
Saverio: il Crocifisso e il Vangelo...
—Forse ti
sembrano piccoli?
471 Nelle imprese d'apostolato è
bene —è un dovere— considerare anche i mezzi terreni a tua
disposizione (2 + 2 = 4), ma non dimenticare mai che devi
contare, per fortuna, su di un altro addendo: Dio + 2 + 2...
472
Servi il tuo Dio con rettitudine, siigli fedele... e non ti
preoccupare di nulla: perché è una grande verità che “se
cerchi il regno di Dio e la sua giustizia, Egli ti darà il resto
—il materiale, i mezzi— in sovrappiù”.
473
Allontana da te la sfiducia che nasce dalla consapevolezza
della tua miseria. —È vero: per il tuo prestigio economico,
sei uno zero..., per il tuo prestigio sociale, un altro zero...,
un altro per le tue virtù, e un altro per il tuo talento...
Ma
a sinistra di queste negazioni c'è Cristo... E che cifra
incommensurabile risulta!
474 Non sei... nessuno.
—Altri, invece, hanno operato e operano meraviglie
d'organizzazione, di stampa, di propaganda. — Hanno tutti i
mezzi, mentre tu non ne possiedi alcuno?... Bene: ricordati di
Ignazio:
Ignorante fra i dottori di Alcalá. —Povero,
poverissimo fra gli studenti di Parigi. —Perseguitato,
calunniato...
È il cammino: ama, credi e soffri! Il tuo
Amore, la tua Fede e la tua Croce sono i mezzi infallibili per
realizzare ed eternare l'ansia d'apostolato che porti nel
cuore.
475 Ti riconosci miserabile. E lo sei.
—Malgrado tutto —anzi, proprio per questo— Dio ti ha
cercato.
—Egli impiega sempre strumenti sproporzionati:
perché si veda che l'“opera” è sua.
—A te chiede
solo docilità.
476 Quando ti “darai” a Dio,
non ci sarà difficoltà che possa scuotere il tuo
ottimismo.
477 Perché lasci quegli angolini nel
tuo cuore? — Finché tu non ti darai del tutto, è inutile
pretendere di condurre altri a Dio.
—Sei un ben povero
strumento.
478 Ma insomma! Giunti a questo punto,
senti ancora il bisogno dell'approvazione, dell'incoraggiamento,
del conforto dei potenti per continuare a fare ciò che Dio
vuole?
—I potenti, di solito, sono volubili e tu devi
essere costante. Sii riconoscente, se ti aiutano. E va' avanti
imperturbabile, se ti disprezzano.
479 Non farci
caso. —I “prudenti” hanno sempre chiamato pazzie le opere
di Dio.
—Avanti, audacia!
480 Vedi? Un
filo, un altro e molti ancora, ben intrecciati, formano quella
fune capace di sollevare pesi enormi.
—Tu e i tuoi
fratelli, le vostre volontà unite per compiere quella di Dio,
sarete capaci di superare tutti gli ostacoli.
481
Quando si cerca solo Dio, si può ben mettere in pratica, per
mandare avanti le opere d'apostolato, quel principio di un nostro
buon amico: “Si spende quel che si deve, anche se si deve quel
che si spende”.
482 Che importa se il mondo
intero, con tutto il suo potere, è contro di te? Tu...
avanti!
—Ripeti le parole del salmo: “Il Signore è
mia luce e mia salvezza: chi dovrò temere?... Si consistant
adversum me castra, non timebit cor meum — Anche se fossi
circondato dai nemici, il mio cuore non vacillerà”.
483
Coraggio! Tu... ce la fai. —Vedi che cosa ha fatto la
grazia di Dio di quel Pietro dormiglione, rinnegatore e
codardo..., di quel Paolo persecutore, odiatore e caparbio?
484
Sii strumento: d'oro o d'acciaio, di platino o di ferro...,
grande o piccolo, delicato o rozzo...
—Tutti sono utili:
ognuno ha la sua funzione. Come nelle cose materiali: chi oserà
dire che la sega del falegname sia meno utile delle pinze del
chirurgo?
—Il tuo dovere è d'essere strumento.
485
Bene. E con ciò? Non capisco come puoi sottrarti a questo
lavoro di anime —se non per occulta superbia: ti credi
perfetto—, con il pretesto che il fuoco di Dio che ti ha
attratto dà alle volte, oltre alla luce e al calore che ti
entusiasmano, anche il fumo della debolezza degli strumenti.
486
Di lavoro... ce n'è. —Gli strumenti non possono stare ad
ammuffire. —Ci sono pure delle norme per evitare muffa e
ruggine. —Basta metterle in pratica.
487 Non
stare in ansia per il guaio economico che minaccia la tua impresa
d'apostolato. —Accresci la fiducia in Dio, fa' ciò che
umanamente puoi, e vedrai che ben presto il denaro non sarà più
un guaio!
488 Non tralasciare di fare le cose per
mancanza di strumenti: si comincia come si può. —Poi, la
funzione crea l'organo. Alcuni, che sembravano incapaci, si
rivelano idonei. Con altri, anche se duole, si fa un'operazione
chirurgica —buoni “chirurghi” furono i santi!—, e si
prosegue il cammino.
489 Fede viva e penetrante.
Come la fede di Pietro. —Quando l'avrai —l'ha detto Lui—
rimuoverai le montagne, gli ostacoli, umanamente insuperabili,
che si oppongono alle tue imprese d'apostolo.
490
Rettitudine di cuore e buona volontà: con questi due
elementi e con lo sguardo fisso al compimento di quello che Dio
vuole, vedrai realizzati i tuoi sogni d'Amore e saziata la tua
fame di anime.
491 “Nonne hic est fabri
filius? Nonne hic est faber, filius Mariae?” —Non è
questi il figlio dell'artigiano? Non è l'artigiano, figlio di
Maria?
—Ciò che dissero di Gesù è molto probabile che
sia detto di te, con un po' di stupore e un po' di presa in giro,
quando “definitivamente” ti deciderai a compiere la Volontà
di Dio, a essere strumento: Ma costui non è quel tale?
—Taci.
E fa' che le tue opere confermino la tua missione.
|
Nessun commento:
Posta un commento