In
quei giorni, Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera
delle tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo,
storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta
del tempio detta Bella, per chiedere l’elemosina a coloro che
entravano nel tempio.
Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa.
Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò.
Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.
Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.
Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa.
Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò.
Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.
Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.
Parola
di Dio
Riflessione
La
lettura di oggi descrive una scena che ognuno di noi può osservare
ogni giorno o che si ritrova a vivere.
Andiamo in Chiesa e fuori della porta chi troviamo? Generalmente uno
zingaro, un mendicante o un povero Cristo che chiede
l'elemosina... gli diamo uno spicioletto, giusto per non sembrare
taccagni... due se c'è qualcuno vicino a noi per farci
vedere generosi. Se poi siamo noi ad avere bisogno di un “favore”, vorremmo poter contare su chi ci ha detto: "Io per te ci sarò
sempre... chiamami per qualsiasi cosa tu abbia bisogno"... Ma per favore!!! La
cosa buffa è che, se si chiede un favore che in qualche modo è
visibile agli occhi del mondo, allora la disponibilità è così pronta che
attraversare l'oceano a nuoto sarebbe una cosa da niente, ma se un
favore viene chiesto a tu per tu e nessuno vedrebbe il servizio richiesto, allora ecco che la prontezza rallenta in maniera paurosa ed è corredata da scuse e
compromessi... Arrivo, ma prima, con calma, devo fare un'altra
cosa... scusa, non puoi aspettare domani? E così via... Come
al solito, nel nostro cuore il nostro io antepone alla carità le proprie esigenze... Vogliamo
sempre essere lodati, vogliamo l'approvazione degli altri, siamo sempre
troppo preoccupati di cosa la gente dice o pensa di noi... e non ci
rendiamo conto che lo “storpio” della lettura di oggi siamo
noi!!!
Con
una differenza però... Lo
storpio stava fuori dal tempio... noi entriamo dentro... ma siamo
davvero convinti di saper camminare diritto? E' vero che ascoltare la
Parola del Signore e riceverLo ogni giorno è un
mezzo potente per crescere in santità, ma quanti di noi vanno in
Chiesa per stare un po' con il buon Dio, per fargli
compagnia, per parlare con Lui, per adorarlo, per ringraziarlo?... E
quanti invece vanno a chiedere solo “elemosine”? Quanti
fanno certi servizi solo per ottenere dei favori?
Questi comportamenti equivalgono a stare fuori della porta del Tempio. A
volte Gesù viene preso per una slot-machine che sputa miracoli o
posti di lavoro... Gli si
chiede, a forza di continue preghiere e orazioni, di risolvere
i nostri problemi materiali o spirituali, ma questo potrebbe anche significare che non siamo molto disposti ad uniformarci alla volontà di Dio. Diceva
bene San'Alfonso Maria de Liguori: “Il forte sta nell’abbracciare la volontà di Dio in tutte le cose
che avvengono o prospere, o avverse ai nostri appetiti. Nelle cose
prospere anche i peccatori ben sanno uniformarsi alla divina volontà;
ma i santi si uniformano anche nelle contrarie, e dispiacenti
all’amor proprio... Di più bisogna uniformarci al
divino volere, non solo nelle cose avverse, che ci vengono
direttamente da Dio, come sono le infermità, le desolazioni di
spirito, la povertà, la morte de’ parenti, e simili; ma ancora in
quelle, che ci vengono per mezzo degli uomini, come sono i dispregi,
l’infamie, l’ingiustizie, i furti, e tutte le sorte di
persecuzioni. In ciò bisogna intendere, che quando noi siamo offesi
da alcuno nella fama, nell’onore, ne’ beni, benché il Signore
non voglia il peccato di colui, vuole nondimeno la nostra
umiliazione, la nostra povertà, e mortificazione. E’ certo, e di
fede, che quanto avviene nel mondo, tutto avviene per divina
volontà".
Ringrazio
il buon Dio ogni giorno che, a suon di ceffoni, mi sta
santificando... Proprio come fanno alcuni genitori con i figli: "Mio figlio
era un asino a scuola,
non aveva voglia di studiare, ma a furia di dargli
calci gli ho fatto prendere il diploma!!!". Ecco, così Gesù sta
faccendo con me... Ogni giorno mi pone davanti e mi fa passare per delle situazioni a
dire il vero incredibili... situazioni che farebbero soffrire chiunque... ma io
le vedo come lezioni di vita; e così, non solo ringrazio Dio
che mi manda queste prove, ma ringrazio anche quelle persone che si
comportano in modo terribile perché, senza le loro porcherie, senza
la loro doppiezza,
io non avrei
avuto la possibilità di santificarmi.
Grazie Gesù... continua così... Mi
viene in mente la storia di San Gerando Maiella quando da bambino
veniva insultato e maltrattato con percosse nella bottega dove faceva
l'apprendista sarto, al suo persecutore rispondeva:
"Colpitemi, suvvia, che lo merito..." e
quando non ne poteva più diceva: "Oh! Mio Dio, sia fatta la vostra
volontà!"
Solo quando la nostra volontà e quella del Signore diventeranno una,
tutto ciò che chiederemo in nome di Dio per noi e per le persone a noi vicine, sarà esaudito. Se la nostra volontà è solo "conforme" a quella di Dio, rimane in noi una certa imperfezione che ci impedisce di ottenere i miracoli. Sant'Alfonso de Liguori chiarisce la differenza tra la "conformità" e
l'"uniformità" alla volontà di Dio. "La conformità è congiungere la nostra volontà a quella di Dio.
L'uniformità invece, significa fare della volontà di Dio e della
nostra una sola volontà, in modo che noi vogliamo soltanto ciò che
vuole Dio, e che la sua volontà sia anche la nostra".
Allora, se
accetteremo ogni prova mandata da Dio senza brontolare, tutto ciò che chiederemo nel Suo nome ci sarà dato... "In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le
opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al
Padre. Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il
Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel
mio nome, io la farò” (Gv 14, 12-14).
A
proposito di miracoli voglio riportare un passo del libro di
Sant'Alfonso de Liguori "Uniformità alla volontà di Dio": “Narra
Cesario (lib. 10, c. 6) che un certo Religioso, il
quale all'esterno non si distingueva in nulla dagli altri, era giunto
a tale grado di santità che, solo a toccare le sue vesti, gli
infermi guarivano. Il suo superiore, meravigliato, gli chiese un
giorno come mai facesse tali miracoli, non conducendo egli una vita
più esemplare degli altri. Il religioso rispose che anche lui ne era
meravigliato e non sapeva darne ragione. L'abate allora gi domandò
se praticasse qualche devozione particolare. Al che il buon religioso
rispose che faceva ben poco; solo aveva sempre avuto una grande cura
nel volere quello che Dio voleva e aveva ottenuto la grazia di
tenere la propria volontà totalmente abbandonata in quella di Dio.
La prosperità (disse) non mi solleva, nè l’avversità mi abbatte,
perché io prendo ogni cosa dalle mani di Dio, ed a questo fine
tendono tutte le mie orazioni, cioè, che la sua volontà
perfettamente in me si adempia. E di quel danno (ripigliò il
Superiore), che l'altro
ieri ci
fece quel nostro nemico che
ci ha privato del nostro sostentamento bruciando il podere dove
stavano le nostre provviste e il nostro bestiame, non ti ha fatto
provare nessun risentimento? No,
Padre mio, egli rispose; al
contrario ho
ringraziato Dio, come sono solito fare in simili circostanze, sapendo
che Dio tutto fa o permette per la sua gloria e per il nostro maggior
bene. Così io vivo sempre contento, qualunque cosa accada.
Ciò inteso l’Abbate, vedendo in quell’anima tanta uniformità
alla volontà divina, non restò più maravigliato, che facesse sì
gran miracoli ".
Ognuno
di noi dunque potrebbe compiere miracoli, a patto di toglierci di dosso
il bel vestitino che ci piace tanto, ma che spesso è troppo
aderente e mette in evidenza non
i
cuscinetti di grasso, ma
la nostra miseria!!!
Siamo
così superbi, così duri di cuore, che abbiamo qualche
difficoltà
a sollevare
la mano destra per farci afferrare da Cristo.
Quando guardiamo Gesù in Croce, evitiamo
di fare come
lo storpio che, fissando lo sguardo su Pietro e Giovanni, sperava
di ricevere qualche monetina... Come
al solito, chiediamo sempre
molto meno di quanto Gesù vuole darci!!! Vuole
darci il Suo amore?... A noi sembra bastare l'amore degli
uomini... Vuole darci la vita Eterna?... A noi basta vivere in modo
decente e con qualche sfarzo la vita terrena... Vuole
santificarci con le prove ?... A noi basta essere carucci, senza avere
il fiato di Dio sul collo... D'altronde... se si ascoltano certe
omelie... Dio perdona tutti, che problema c'è? L'inferno sembra
sia una cosa inventata da Dio per spaventarci!!! Seguire
Gesù non è facile, ma non è impossibile... Se decidiamo di
abbracciare Gesù nella nostra vita, dobbiamo essere consapevoli che saremo
perseguitati da tutti...
"Che
cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?
E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide
vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria
stanno nei palazzi dei re”
(Lc 7, 23-25).
Chiediamo
al buon Dio di aumentare sempre la nostra piccola fede, chiediamogli di aiutarci a non irrigidirci troppo quando ci mostra la nostra miseria, quando ci rende consapevoli delle nostre storture, paralisi, cadute... chiediamogli di aiutarci ad
uniformarci alla Sua volontà, perché solo così potremo imitare
Pietro e Giovanni, due discepoli che non possiedono niente, ma che hanno tutto... perché sono diventati un tuttuno con Gesù... non loro compiono i miracoli, ma Dio con
loro compie meraviglie...
"Allora
lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del
muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti
nella steppa" (Is. 35, 6).
Così, grazie a Dio, lo storpio guarisce, corre dentro il Tempio a
lodare Dio e le persone presenti rimangono piene di
stupore e di meraviglia... Che bello!!! Ma tutto questo succede forse
anche da noi?... Assolutamente no!!! Proviamo allora a ricordarci una
bella frase di Gesù: “Ci sarà più gioia in cielo per un
peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno
bisogno di conversione” (Lc 15, 7).
Succede infatti che un vero convertito ama, loda e ringrazia il Signore molto più intensamente degli abitué; per questo viene visto come una minaccia che è meglio allontanare; e lo fanno nelle maniere più subdole... ma anche questi sono ceffoni che ti fanno crescere. Grazie Gesù... ma una cosa ti chiedo: Ti prego di darmi forza e sopratutto tanto coraggio, perché per amarti oggi, in questo mondo, ce ne vuole tanto!!! Rafforza la mia fede... in modo che io possa accettare con gioia ogni cosa che Tu vorrai per me.
Succede infatti che un vero convertito ama, loda e ringrazia il Signore molto più intensamente degli abitué; per questo viene visto come una minaccia che è meglio allontanare; e lo fanno nelle maniere più subdole... ma anche questi sono ceffoni che ti fanno crescere. Grazie Gesù... ma una cosa ti chiedo: Ti prego di darmi forza e sopratutto tanto coraggio, perché per amarti oggi, in questo mondo, ce ne vuole tanto!!! Rafforza la mia fede... in modo che io possa accettare con gioia ogni cosa che Tu vorrai per me.
Pace
e bene
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