«Ma
ha ancora valore e significato un «Salvatore» per l'uomo del
terzo millennio? È ancora necessario un «Salvatore» per l'uomo
che ha raggiunto la Luna e Marte?« Malgrado le tante forme di
progresso, l'essere umano è rimasto quello di sempre: una libertà
tesa tra bene e male, tra vita e morte. È proprio lì, nel suo
intimo, in quello che la Bibbia chiama «il cuore», che egli ha
sempre necessità di essere «salvato»« Chi può difenderlo
se non Colui che lo ama al punto da sacrificare sulla croce il suo
unigenito Figlio come Salvatore del mondo?« Non temete, apritegli il
cuore, accoglietelo, perché il suo Regno di amore e di pace diventi
comune eredità di tutti» (Benedetto XVI, Messaggio del Natale
2006). I Santi, illuminati dallo Spirito santo, percepiscono
profondamente fino a che punto il mondo abbia bisogno di un
Salvatore; il Regno di Gesù nei cuori costituisce la loro
preoccupazione principale. Tale fu il caso di Madre Maria di Gesù
Deluil-Martiny, che scriveva: «Bisogna che Egli regni!«
Perché a Lui appartiene l'impero nei secoli dei secoli; e gli sono
state date in eredità tutte le nazioni. Bisogna che Egli regni!«
il nostro Gesù, il nostro Fratello, il nostro Salvatore, il nostro
Amico, il nostro Sposo! Bisogna che Egli regni in noi pienamente,
senza ombra di riserve o di limitazioni; bisogna che Egli regni sul
mondo e sui cuori; e per ottenere questo, pregheremo, offriremo, ci
sacrificheremo, moriremo tutti i giorni!«» Chi era la donna
infiammata da un simile fuoco dell'amore divino?
Marie
Deluil-Martiny è nata a Marsiglia il 28 maggio 1841 ed è stata
battezzata il giorno stesso. La maggiore di cinque figli, eredita da
suo padre, avvocato profondamente cristiano, quel coraggio che le
permetterà di superare le difficoltà della vita; da sua madre,
riceve in retaggio una fede ardente unita a una grande delicatezza di
cuore. Tuttavia, ella mostra un temperamento fiero e imperioso.
Quando arriva il tempo della prima Comunione, i suoi genitori, per
assicurarle una preparazione seria, la mettono in collegio alla
Visitazione di Marsiglia. Un giorno, durante la ricreazione, Maria
interrompe improvvisamente il suo gioco e, prendendo da parte
un'amica: «Ci pensate, Angélique, il Sangue di Gesù scorre in
questo momento sull'Altare per il mondo!» E rimane qualche istante
come assorta in questo pensiero che le ha attraversato la mente come
un lampo. Maria fa la sua prima Comunione il 22 dicembre 1853, e
riceve il sacramento della Cresima il 29 gennaio 1854 dalle mani di
sant'Eugenio di Mazenod, vescovo di Marsiglia. Verso l'età di 15
anni, mentre è ancora in collegio, riunisce un gruppo di allieve,
chiamate «Oblate di Maria», che considera come un piccolo ordine
religioso, con regola, noviziato e professione. Il gruppo viene
scoperto e sciolto dalle Superiore.
Alla
fine dei suoi studi, Maria fa un ritiro decisivo per la sua
vocazione: «Gesù Cristo è il solo essere amabile, scrive nel suo
diario; alla mia morte, vorrei aver amato Lui solo« Per vivere bene
nel mondo, devo aborrire il peccato, fuggire le occasioni, odiare il
mondo e quello che è del mondo« Venite e seguitemi, dice
Gesù; o Dio, com'è bella questa parola!« Ed è per me se io lo
voglio!» È in questo periodo che ha anche la grazia di incontrare
il Curato d'Ars, san Giovanni Maria Vianney, e di parlargli della sua
vocazione. Sente molto chiaramente che Gesù la chiama ad appartenere
tutta a Lui, e per questo rifiuta diverse proposte di matrimonio.
Prove
interiori
Quest'anima
scelta ha bisogno di essere purificata. Nostro Signore permette
quindi che passi attraverso molte prove interiori, in particolare
attraverso una grave crisi di scrupoli. Vedendo ovunque il peccato,
teme di essere separata da Colui che ama al di sopra di ogni cosa:
«Vivere con il pensiero di essere in disarmonia con Voi, o Gesù,
scrive, è morire mille volte; è così duro, mio dolce Maestro, non
sentirvi mai pienamente e attendere il Cielo per godere di Voi!»
Grazie all'aiuto di un confessore saggio, Maria riesce a uscire da
questa situazione angosciante. Nel 1859, Clémence, la più giovane
delle sue sorelle, muore di malattia, dopo aver fatto la comunione
per la prima volta; le altre due sue sorelle e suo fratello moriranno
qualche anno dopo. Maria rimane sola nella casa paterna presso i
genitori malati e provati da rovesci di fortuna.
Nel
1864, fa la conoscenza di una nuova associazione fondata da una
Visitandina di Bourg-en-Bresse e chiamata «Guardia d'onore del Sacro
Cuore di Gesù»; il suo obiettivo è quello di glorificare, amare e
consolare il Sacro Cuore offrendosi con Lui in una vita di preghiera,
di penitenza e di carità, per riparare i peccati del mondo. Maria
riceve ben presto il titolo di «Prima Zelatrice» dell'opera che si
consacra a propagare presso numerose anime attraverso il mondo,
compresi dei vescovi, per mezzo di stampati, immagini e medaglie.
In
occasione della beatificazione della veggente di Paray-le-Monial,
suor Margherita Maria Alacoque, nel giugno 1865, Maria viene invitata
a fare un ritiro alla Visitazione di Bourg, nel corso del quale
riceve preziose illuminazioni. Verso la fine del dicembre 1866, sente
una predicazione di un padre gesuita, il Padre Jean Calage, che parla
del sangue e dell'acqua sgorgati dal Cuore di Gesù. Ispirata a
prendere contatto con questo sacerdote, gli manifesta il suo
desiderio di abbracciare la vita religiosa: «Voi siete chiamata, le
risponde il santo religioso, è certo; ma non è ancora giunto il
momento; il vostro ingresso nella vita religiosa ora sconvolgerebbe i
piani di Dio. Egli ha disegni particolari sulla vostra anima« A voi
spetta prepararvi con il distacco da voi stessa». La invita quindi a
donarsi totalmente a Nostro Signore, ciò che lei fa il primo venerdì
del maggio 1867.
Il
male più grave
Per
conoscere i disegni del Signore su di lei, Maria trascorre lunghe ore
in orazione davanti al Tabernacolo. Comprende che Gesù cerca anime
disposte a offrigli un perpetuo omaggio di riparazione per le ferite
inferte al suo Cuore Divino. Ma che cosa bisogna intendere per
«riparazione»? Il peccato è un'offesa fatta a Dio; esso ferisce
anche l'umanità: «Agli occhi della fede, nessun male è più grave
del peccato, e niente ha conseguenze peggiori per gli stessi
peccatori, per la Chiesa e per il mondo intero» (Catechismo della
Chiesa Cattolica, CCC 1488). Nella sua onnipotente misericordia,
Dio avrebbe potuto cancellare tutte le nostre offese senza esigere
riparazione. Ora, la Rivelazione ci insegna che Egli ha voluto una
riparazione perfetta; per espiare i peccati, ha inviato suo Figlio:
Se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù
Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati;
non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo
(1Gv 2,1-2). Secondo l'osservazione di san Tommaso d'Aquino, il Padre
manifesta così una misericordia più abbondante: sapendo l'uomo
impotente a riparare da se stesso il peccato, gli ha donato il suo
proprio Figlio per soddisfare al suo posto. «È l'amore sino alla
fine (Gv 13,1) che conferisce il suo valore di redenzione e di
riparazione, di espiazione e di soddisfazione al sacrificio di
Cristo. Egli ci ha conosciuti e amati tutti nell'offerta della sua
vita» (CCC 616). Ora, l'oblazione di Gesù sul Calvario si
rinnova ad ogni Messa, e i cristiani sono inviatati ad associarsi ad
essa. San Paolo scrive ai Colossesi: «sono lieto delle sofferenze
che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai
patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa (Col
1,24). Per questa ragione il Sacro Cuore cerca anime generose che,
come Maria, Madre di Gesù, siano disposte, unendosi al suo
Sacrificio rinnovato ad ogni Messa, a cooperare alla sua opera
redentrice e ad aggiungere la loro goccia d'acqua al calice della sua
Passione.
«Bisogna
che regni!«»
Il
primo sabato del settembre 1867, Maria è in preghiera in una chiesa
quando Gesù le rivolge la parola: «Non sono conosciuto, non sono
amato« Voglio prepararmi anime che mi comprendano« Sono un torrente
che vuole straripare e del quale non si possono più trattenere le
acque!.. Voglio farmi dei calici per colmarli delle acque del mio
amore« Ho sete di cuori che mi apprezzino e mi facciano realizzare
il fine per cui sono qui! Sono oltraggiato, sono profanato. Prima che
finiscano i tempi, voglio essere ripagato di tutti gli oltraggi che
ho ricevuto« Voglio elargire tutte le grazie che sono state
rifiutate«!» Maria è profondamente rattristata dal rifiuto che il
mondo oppone a Gesù. Scrive: «Il mondo non vuole più saperne di
Lui. Oggi, gli uni arrossiscono di Lui, gli altri lo odiano e lo
disprezzano; cercano di cacciarlo dai cuori e dalla società. A
queste vergogne, a questi odi, a questi disprezzi, a queste empietà
sataniche, rispondiamo con voce alta e ferma: Bisogna che regni!».
In questo spirito, il Papa Giovanni Paolo II incoraggiava i fedeli ad
adorare il Santo Sacramento: «Restiamo prostrati a lungo davanti a
Gesù presente nell'Eucaristia, riparando con la nostra fede e il
nostro amore le trascuratezze, le dimenticanze e persino gli oltraggi
che il nostro Salvatore deve subire in tante parti del mondo»
(Lettera apostolica Mane Nobiscum, 7 ottobre 2004, n. 18).
L'8
dicembre 1867, Maria pronuncia, con il permesso del padre Calage, il
voto di verginità. Nel settembre 1868, davanti alla statua della
Vergine della Salette in lacrime, riceve questa ispirazione: «La
Santa Vergine vuole delle vittime che si frappongano, in unione con
il suo Cuore trafitto e con Gesù immolato, tra i delitti degli
uomini e la Giustizia di Dio«» Il mese seguente, fa questa bella
preghiera: «O Gesù, ricevetemi dalle mani della Vergine Santissima
e offritemi con Voi, immolatemi con Voi« Io mi offro a questa
immolazione nella misura che piacerà a voi e che lo permetterà la
mia debolezza« Considererò tutte le croci, tutte le sofferenze che
la vostra Provvidenza mi destina e mi invierà come altrettanti pegni
che mi assicureranno che avete accettato la mia umile offerta».
All'inizio dell'anno 1869, Maria mette per iscritto un programma
completo dell'opera futura: «Come Maria sul Calvario, unita al
Sacerdote Eterno, ha offerto il suo divin Figlio e ha rinnovato
questa offerta per le mani di san Giovanni, le Figlie del Cuore di
Gesù, unite a tutti i sacerdoti del mondo, offriranno Gesù-Ostia
immolato di altare in altare. Esse offriranno specialmente il Sangue
e l'Acqua scaturiti dalla ferita divina del Sacro Cuore. Saranno le
adoratrici dell'Eucaristia esposta solennemente nelle chiese dei loro
monasteri e s'impegneranno a circondarLa delle più profonde
testimonianze di rispetto e di amore; sarà la loro vita, la loro
ragion d'essere«»
Prove
umilianti sopraggiungono contemporaneamente a un'abbondanza di
grazie. Il Padre Calage ne approfitta per radicare Maria nell'umiltà:
«Cercate di rendere piccolo il vostro spirito; la vostra anima è
docile, siete obbediente, ma il vostro spirito deve essere abbassato«
Dio di solito abbassa lo spirito attraverso le umiliazioni e le
tentazioni; esse vi dicono: ecco quello che tu sei senza la grazia:
qualche cosa di orrendo, di esecrabile«»
Votarsi
per i preti
Il
14 agosto 1872, Maria scrive: «Il prete ha lui solo la missione e il
potere d'immolare la Vittima; è il solo ad avere la missione e il
potere di offrirLa come sacrificatore. L'anima del semplice cristiano
deve necessariamente passare attraverso l'anima del sacerdote,
fondersi in essa per partecipare all'oblazione della vittima e
glorificare Dio quanto può esserlo. O sacerdote, ho bisogno di voi
per glorificare il Padre« datemi il Figlio ed Egli basta!« I preti
sono le braccia della Chiesa, sempre alzate per sacrificare e
offrire; e tutta la Chiesa dovrebbe incessantemente, unita ad essi,
sacrificare e offrire per le loro mani consacrate« L'unione
all'altare, l'unione al Sacrificio, questa identificazione di una
vita intera con i ministri del Signore – affinché celebrino più
degnamente – è un'attrattiva che è sublime, è puro
cristianesimo; aiutare i preti, votarsi per loro». E ancora: «Mando
il mio Buon Angelo ad assistere tutti i Preti al santo Altare. Lo
invio a portare la mia anima su tutte le patene, affinché vi sia
offerta con Gesù Cristo immolato».
Questa
intuizione di Maria concorda con quello che il Papa Pio XII affermerà
nell'enciclica Mediator Dei (20 novembre 1947): «Ponendo «
sull'altare la vittima divina, il sacerdote la presenta a Dio Padre
come oblazione a gloria della Santissima Trinità e per il bene di
tutte le anime. A quest'oblazione propriamente detta i fedeli
partecipano nel modo loro consentito e per un duplice motivo; perché,
cioè, essi offrono il Sacrificio non soltanto per le mani del
sacerdote, ma, in certo modo, anche insieme con lui, e con questa
partecipazione anche l'offerta fatta dal popolo si riferisce al culto
liturgico...» E il Concilio Vaticano II insegna: «Il sacerdozio
comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale o gerarchico,
quantunque differiscano essenzialmente e non solo di grado, sono
tuttavia ordinati l'uno all'altro« Il sacerdote ministeriale, con la
potestà sacra di cui è investito, forma e regge il popolo
sacerdotale, compie il sacrificio eucaristico nel ruolo di Cristo (in
persona Christi) e lo offre a Dio a nome di tutto il popolo; i
fedeli, in virtù del loro regale sacerdozio, concorrono all'offerta
dell'Eucaristia, ed esercitano il loro sacerdozio col ricevere i
sacramenti, con la preghiera e il ringraziamento, con la
testimonianza di una vita santa, con l'abnegazione e la carità
operosa» (Lumen gentium, 10).
Delle
belle occasioni fortunate
Il
progetto di Dio su Maria ha richiesto del tempo per rivelarsi
pienamente; finalmente, è giunto il momento di realizzarlo. Ma i
disordini politici rendono impossibile una fondazione in Francia.
Quindi , aiutata da un prelato belga, Monsignor Van den Berghe, essa
fonda, il 20 giugno 1873, a Berchem-lez-Anvers (Belgio), la Società
delle Figlie del Cuore di Gesù. Prendendo il nome di Madre Maria di
Gesù, riceve il velo e un abito bianco sul quale sono ricamati due
cuori rossi circondati da spine. Nello spirito del messaggio di
Nostro Signore a santa Margherita Maria, gli obiettivi del nuovo
istituto sono i seguenti: fare riparazione per i peccati commessi
contro il Cuore di Gesù, offrirgli un'incessante azione di grazia
per tutti i benefici che non cessa di riversare sul mondo, offrire
alla Santissima Trinità il Sangue prezioso di Gesù Cristo per
ottenere l'avvento del Suo regno nel mondo. Il mezzo privilegiato per
realizzare questo ideale sarà una vita di clausura, incentrata
sull'ufficio divino e l'adorazione del Santissimo Sacramento. Le
religiose del nuovo istituto reciteranno ogni giorno le ultime sette
parole di Gesù in Croce, parole di Redenzione e fonte di santità
per le anime. Per compensare la mancanza di azione di grazia per i
benefici divini, reciteranno il Magnificat diverse volte al
giorno. Volendo aprire le porte della vita religiosa alle persone la
cui salute non permette loro di sopportare le austerità degli ordini
antichi, Madre Maria di Gesù insiste meno sulle penitenze corporali
che sulla mortificazione interiore e sulla rinuncia attraverso
l'obbedienza. La sua preferenza va alle mortificazioni che si
presentano spontaneamente: «Quelle sofferenze causate dal calore o
dal freddo, scrive, sono delle belle occasioni fortunate per un'anima
mortificata. Non dire nulla in quelle occasioni è una mortificazione
preziosa, perché nessuno la vede né vi presta attenzione; tutto è
per Gesù solo». La Madonna le aveva detto: «Per il futuro
istituto, l'oblazione del Santo Sacrificio della Messa, l'offerta
tutta celeste della Vittima divina immolata sull'Altare supplirà in
modo eccellentissimo alle immolazioni corporali che alcuni stati di
salute non permettono più».
In
effetti, come lo insegnava Giovanni Paolo II, «ogni consacrazione
eucaristica ottiene un effetto di remissione dei peccati per il mondo
e contribuisce così alla riconciliazione dell'umanità peccatrice
con Dio. Il sacrificio offerto nell'Eucaristia non è, infatti, un
semplice sacrificio di lode; è sacrificio espiatorio o
«propiziatorio», come ha dichiarato il Concilio di Trento (Denz.-S.
1753), poiché in esso si rinnova il sacrificio stesso della Croce,
nel quale Cristo ha espiato per tutti e ha meritato il perdono delle
colpe dell'umanità» (Udienza del 15 giugno 1983).
Un
buon colpo d'ala
Le
costituzioni del nuovo istituto vengono approvate nel 1876 e, il 22
agosto 1878, la fondatrice e le prime quattro religiose pronunciano
il loro voti perpetui. Tuttavia Madre Maria di Gesù ha il desiderio
di insediare l'opera nel suo paese natale. Nel giugno 1879, si
costituisce una fondazione alla «Servianne», proprietà ereditata
dai suoi genitori, vicino a Marsiglia. La vita di Madre Maria di Gesù
si suddivide ormai tra la guida dei suoi monasteri e una voluminosa
corrispondenza. La sua bontà innata si è arricchita della tenerezza
di una madre; la sua sollecitudine veglia su tutti i dettagli della
vita delle sue Figlie. Se una di loro è malata, trascorre al suo
capezzale notti intere, curandola con le sue mani, suggerendole santi
pensieri. A una delle sue Figlie, scrive: «Non è forse ridicolo
passare il nostro tempo a contemplarci, ad ammirarci, o a lamentarci,
a desolarci dei nostri mali così piccoli, che ci sembrano così
grandi, a limitarci a gemere sulle nostre miserie, quando i grandi
interessi di Dio e della salvezza delle anime ci chiamano, e abbiamo
un Dio da amare e da servire, delle anime da aiutare e da soccorrere?
Guardate, assomigliamo a un uomo che, nel mezzo di un grande incendio
che brucia la sua casa, e che rischia di soffocare sua madre, suo
padre, i suoi figli, invece di affrettarsi ad aiutare a spegnerlo,
gemesse in un angolo per essersi sporcato i vestiti portando secchi
d'acqua, e si occupasse di rimuovere, tra le lamentele, ogni
granellino di cenere finito sui suoi abiti. Ebbene! Ecco quello che
facciamo noi quando, nel mezzo di questo mondo infelice che cerca di
incendiare la Chiesa e che insulta Gesù Cristo Nostro Signore,
trascorriamo il nostro tempo a lamentarci dei nostri mali interiori,
delle nostre prove personali, ecc. Ci concentriamo su noi stessi,
quando potremmo allargarci abbracciando Dio, e diventare sante
servendo la sua causa con le nostre rinunce e i nostri sacrifici. Un
buon colpo d'ala, e, con la grazia, innalziamoci, lasciamo la terra,
lasciamo soprattutto noi stesse, e non guardiamo più che a Gesù
solo!»
Nel
novembre 1883, Madre Maria di Gesù ha assunto un aiuto giardiniere,
Louis Chave, ventun anni, per tirarlo fuori dalla miseria. Ma ben
presto si mostra pigro, sgarbato, esigente, e inoltre allaccia
rapporti con gli anarchici. Il 27 febbraio 1884, mercoledì delle
Ceneri, si mette in agguato nel parco della «Servianne», là dove
passeranno le religiose nel corso della loro ricreazione. Si fa
vedere e, mentre la Superiora gli rivolge una parola gentile, le
afferra la testa e spara due volte a bruciapelo con una pistola.
Ferita alla carotide, Madre Maria di Gesù si accascia mormorando:
«Gli perdono« per l'Opera!» Muore poco dopo.
Inumato
nella tomba di famiglia, poi trasferito a Berchem nel 1899, il suo
corpo venne esumato il 4 marzo 1989, in vista della beatificazione.
Lo si ritrovò intatto e morbido. La Congregazione delle Figlie del
Cuore di Gesù conta oggi monasteri in Francia, Belgio, Svizzera,
Austria, Italia, e una fondazione in Croazia. Dopo la morte della
fondatrice, l'irraggiamento della sua comunità ha portato alla
costituzione della «Associazione delle Anime Vittime», che ha
contato migliaia di membri, tra cui i santi Pio X e Massimiliano
Kolbe, i beati Charles de Foucauld, Colomba Marmion, Edoardo Poppe, e
Marie-Joseph Cassant. In occasione della beatificazione di Maria
Deluil-Martiny, il 22 ottobre 1989, il Papa Giovanni Paolo II ha
riassunto così il suo itinerario spirituale: «Molto presto ella fu
mossa a compassione delle «ferite fatte all'amore di Gesù» e dal
rifiuto di Dio troppo frequente nella società. Nello stesso tempo,
ella scopriva la grandezza del dono fatto da Gesù al Padre per
salvare gli uomini, la ricchezza d'amore che irradia dal suo Cuore,
la fecondità del sangue e dell'acqua che sgorgano dal suo fianco
aperto. Ella si convinse che occorreva partecipare alla sofferenza
redentrice del Crocifisso, in spirito di riparazione per i peccati
del mondo».
Che
anche noi possiamo, per la salvezza del mondo, unirci al Sacrificio
redentore di Gesù con Maria presente ai piedi della Croce.
Dom
Antoine Marie osb
"Lettera mensile dell'abbazia Saint-Joseph, F. 21150 Flavigny- Francia
(Website : www.clairval.com)"
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