Il
Signore parlò a Mosè e disse:
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo.
Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo.
Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».
Parola di Dio
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo.
Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo.
Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».
Parola di Dio
Riflessione
personale
“Siate
santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo”...
Non
possiamo certo pensare di raggiungere la santità di Dio, ma almeno
dobbiamo provare ad arrivarci il più vicino possibile.
Amare
e servire è la ricetta per vivere in modo pieno ed essere felici. Ma
gli ingredienti?... Tranquilli... Dio oggi ce li fornisce, ecco un bell'elenco che possiamo riassumere in tre
ingredienti principali: la giustizia, la misericordia e l'amore per
gli altri, ossia ciò che dovrebbe caratterizzare l'uomo di fede.
La
Parola di Dio di oggi è un invito a verificare il nostro
comportamento, a scrutare nell'intimo del nostro cuore e a domandarci
se nella nostra vita quotidiana amiamo abbastanza. Spero che il vostro esame di coscienza sia andato meglio del mio…
perché io, più vado avanti, più mi
rendo conto che non amo affatto!
“Amerai
il tuo prossimo come te stesso” non deve essere uno slogan da
gridare ai quattro venti, ma deve diventare un proposito da cercare
di praticare ogni giorno. Dovremmo esplorare la nostra coscienza con la maggior lucidità
possibile per vedere se, in fondo in fondo, non ci siano
comportamenti ambiziosi, capricciosi, egoistici, troppo inquinati
dalla mentalità del mondo…
Questa
esortazione a dire il vero a volte mi sbilancia,
perché di solito siamo circondati da persone
che non si amano affatto, da persone che non si accettano per
quello che sono, che non accettano la loro condizione personale o
familiare, che non accettano il loro aspetto fisico, che non
accettano di non avere le qualità che avrebbero voluto, che non
accettano la loro tristezza, che non accettano la loro miseria.
Allora mi dico: "Se questo fratello mi ama “come se stesso”,
allora sto fresca!!!"...
Ma
se qualcuno ha già superato questo ostacolo, dovrebbe pregare per
questo fratello che si trova ancora nel buio e implorare su di lui la misericordia di Gesù, affinché muti il suo cuore e lo renda
una nuova creatura; perché Gesù è l’unico medico sulla piazza in
grado di guarire ogni malattia. Ricordiamoci, Lui è un medico
disponibile in qualsiasi momento. Lasciamoci allora avvolgere dalle
cure amorevoli di Gesù, perché più ti avvicini a Dio più
conosci veramente te stesso.
"Non
ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo".
Rubare... ingannare... mentire... mi fa venire in mente la storia di
Giacobbe e di suo fratello Esaù. Giacobbe in qualche modo aveva
rubato l'dentità di suo fratello usando un vestito di peli, ha
ingannato suo padre mentendo spudoratamente, e pure incoraggiato
dalla madre!!!...
Se
mi approprio di una cosa che appartiene ad un altro, non solo non lo
rispetto e quindi non lo amo, ma commetto un furto. Dio ha un
diverso progetto d'amore per ognuno di noi… non dobbiamo allora rubare il progetto di un altro. Nel
mondo del lavoro succede spesso che qualcuno con inganno si
accapparri un posto che non gli spetta, magari anche sparlando o
mentendo pur di riuscire nel suo intento. Quando
si cede alla facile vigliaccheria di parlare alle spalle di un
fratello invece di far conoscere ciò che di buono egli fa, non si sta
danneggiando solo il fratello, ma si sta danneggiando anche se stessi…
Dice bene il Siracide: “Nel parlare ci può essere onore
o disonore;la lingua dell'uomo è la sua rovina” (5, 13).
“Non
giurerete il falso servendovi del mio nome” - Non ci si può
beffare di Dio... Sarebbe come ingannare con il gioco del solitario…
Che senso ha? Molto spesso chi giura vuole
nascondere le più vergognose bugie.
“Non
opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non
tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino
dopo” - Nella società di oggi “sfruttare” è diventato di
moda. Il potente è considerato molto capace, mentre il povero è un
illuso o uno che non capisce niente di affari. E così si sfrutta il
fratello o, peggio ancora, non si paga il dovuto a chi ha
lavorato… “Il salario del giusto serve per la vita, il
guadagno dell'empio è per i vizi (Prov 10, 16)… “Non
rattristare un affamato, non esasperare un uomo già in difficoltà
(Sir 4, 2). La
cronaca ci parla di tante persone disperate che, per l'impossibilità
di far fronte ai debiti, fanno gesti disperati, ma prima o poi,
“qualcuno”, dovrà rendere conto anche di questo!!
“Non
maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco” - Quanto
è comodo e facile fare i prepotenti ed essere cattivi con chi è
debole e non ha i mezzi e la forza di reagire!!! La
dolcezza e l'amore sono le uniche lingue che un sordo sente e che un
cieco vede. Come diceva bene Isaac Newton: "Gli uomini
costruiscono troppi muri e mai abbastanza ponti”. Il problema
nostro è che non ci rendiamo conto di come l'incontro con un
fratello, diverso o bisognoso, è per noi un arricchimento, perché ci
invita a uscire da noi stessi e ci spinge ad amare, naturalmente
sempre con l'aiuto del buon Dio...
“Non
commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità
il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo
prossimo con giustizia” - Non bisogna fare delle
discriminazioni... un povero non è meglio di un ricco e viceversa,
ma bisogna dare ad ognuno il suo, senza privilegi o parzialità. Oh
Signore!!! Ma in quale mondo? Oggi succede tutto il contrario… Se
una persona potente va in un ufficio pubblico non fa la fila, il
poveretto invece deve attendere così tanto che in quel luogo mette le radici!...
“Se
cade il ricco, molti lo aiutano; dice cose insulse? Eppure lo si
felicità. Se cade il povero, lo si rimprovera; se dice cose
assennate, non ci si bada. Parla il ricco, tutti tacciono ed esaltano
fino alle nuvole il suo discorso. Parla il povero e dicono:
"Chi è costui?". Se inciampa, l'aiutano a cadere (Sir 13,
22-23) - Amare
un fratello significa anche correggerlo quando pecca, naturalmente
con rispetto e umiltà di cuore; far finta di nulla significa non
avere a cuore la sua salvezza... "Fratelli miei, se uno di
voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, costui
sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore,
salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di
peccati" (Gc 5, 19 – 20).
“Non
andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai
alla morte del tuo prossimo” - La
lingua, cari fratelli, fa molti più morti degli incidenti stradali o
delle malattie... il fatto è che questi morti non sono visibili e i
telegiornali non ne parlano…
“Tutta
la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il
prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda,
guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!”
(Gal 5, 14-15).
“Non
ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo”
- Tutti siamo dei peccatori... la legge del taglione, occhio per
occhio e dente per dente, ha l'inconveniente di produrre tanti "polifemo" e di fare la fortuna degli "odontotecnici"… In
questa società, di cui don Divo Barsotti diceva che era “un deserto
senza Dio”, Gesù è come un extraterrestre in cerca di casa...
ApriamoGli la porta del nostro cuore e Lui cenerà con noi. L'amore
vero è molto impegnativo e faticoso, ma allo stesso tempo è
meraviglioso! E per scoprire l'amore, bisogna desiderarlo e cercare
di viverlo!
Chiediamo
al buon Dio di aumentare la nostra fede perché scacci da noi ogni ansietà e ogni ostacolo sul cammino che conduce al Regno di Dio.
Proviamo
ad abbandonarci a Gesù senza resistenze, ma soprattutto, quando ci
domanda qualcosa, evitiamo di vedere se nei dintorni c’è un’uscita
di sicurezza!
Pace
e bene
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