venerdì 18 dicembre 2020

L’AMORE FORTE di don Dolindo Ruotolo



Quando l’uomo perde di vista l’alta missione del Matrimonio.

Quando siamo colpiti da un malanno, non ci contentiamo di constatare che abbiamo un malessere nell’organismo , ma cerchiamo d’indagarne le cause per potervi porre rimedio. L’esposizione stessa dei dolori che colpiscono la famiglia è in certo modo anche esposizione delle cause che li determinano, ma è necessario approfondire di più un soggetto di tanta importanza pratica, perché se riusciamo a togliere un solo dolore dalle famiglie, già abbiamo ottenuto un frutto utilissimo. E prima di tutto io domando: qual è proprio la ragione per la quale certi uomini, e non sono pochi, hanno in disprezzo la moglie e per una donna estranea si sdilinquiscono in... cerimonie, spese, ecc.? E dico donne estranee, per non dire una parola che mi ripugna pronunziare, ma voi che siete del mondo capite benissimo.

C’è una ragione che direi patologica e psicologica, oltre che diabolica: quando l’uomo non considera il matrimonio nella sua alta missione, ci si concentra brutalmente e quindi considera brutalmente la donna. Questo abbrutimento ingenera, nella subcoscienza almeno, un disprezzo per la povera donna che gli si dona e che per lui è come un cencio di rifiuto,un ripostiglio d’immondizia se non di peggio. La donna estranea invece, perché gli si dona... fuori ordinanza e tra ostentazioni di effimero e falso amore, che l’uomo scambia per eroismo di ideale, gli apparisce come una che gli procura con sacrificio un bene, un diletto, un diversivo di gioia e, siccome non la tratta a fondo come fa con la moglie, ma la conosce solo in quei momenti che sono per lui... ideali, la stima di più, materialmente, e spende e spande per lei, cagionando alla moglie dolori inenarrabili, alla figliuolanza uno scandalo, alla casa propria una terribile sventura.

Dove si giunga con questa terribile aberrazione è cosa che vi è facile constatare tristemente nel mondo. Povere donne, povere martiri, che si consumano di dolore senza potervi mettere rimedio!

La donna, salvo casi eccezionali, non è tenera per il proprio sesso; è dura con le altre donne, specialmente nel giudicarle. Figuratevi come deve riguardare un’intrusa e di quali asprezze, reazioni indisponenti ed alterchi col marito è causa una intrusione di tale genere! La donna non sa frenarsi nell’apostrofare l’intrusa e il marito, e concorre essa stessa, bisogna riconoscere con ragione, a mutare la casa in un inferno.

Chi sta a contatto continuo con una persona non solo ne nota le debolezze e i difetti, ma se ne urta spesso.

Se invece di marito e moglie si tratta di familiari, fratelli, sorelle, cognati ecc., la causa del dissenso è filosoficamente quell’occulto disprezzo che nasce dalla conoscenza accurata e continua delle miserie e debolezze che uccidono la stima scambievole, fondamento della pace. E impossibile amarsi senza stimarsi, infatti, perché l’amore è un apprezzamento della persona che si ama. Chi sta a contatto continuo con una persona non solo ne nota le debolezze e i difetti, ma se ne urta. L’urto è come una bomba fumogena che non fa vedere le buone qualità della persona e quindi è causa di un dissenso profondo, che produce poi i contrasti violenti. Chi è adirato e vuole sfogarsi vuole avere ragione completamente e, quindi, anche se nella persona che gli è contraria nota una buona qualità, la svaluta completamente o la interpreta in male, accrescendo la dissensione.

Il covare rancore e le sue conseguenze.

Per i propri parenti si è quasi sempre cretini e inetti. Essi ci conoscono da piccini e ci riguardano eternamente come piccini. Logicamente le nostre attitudini e attività non si possono esplicare che fuori casa, quindi o dovremmo suonare la grancassa per farle notare o esse non servono all’armonia della famiglia. In casa poi si sta senza quell’esterno apparato di compostezza e, se si vuole, di eleganza che concilia un certo riguardo. La moglie appare sguaiata, i parenti più o meno volgari, il marito appare estremamente ripugnante, e perciò si ha o si cova nel cuore una ripugnanza che esplode, alla prima occasione, in irruenza. Persuadetevi che nessun atto, che sembra improvviso, di violenza o di avversione, è in realtà improvviso. Esso è sempre il frutto di risentimenti covati più o meno per lungo tempo. Per questo continuo covare, anche le parole più garbate urtano, anche gli atti di gentilezza ripugnano.

Un marito e una moglie stavano sempre col muso lungo e si guardavano in cagnesco. Un giorno, mangiando insieme delle olive, la moglie volle rompere il ghiaccio e disse: “Grandezza di Dio! Se questi noccioli di olivi si seminassero, nascerebbe un bosco di olivi e si avrebbe un raccolto meraviglioso”. E il marito: “E tu che ne faresti del raccolto?”. La moglie: “Una metà la serberei per la casa nostra e una metà per mia madre”. Il marito, che era in urto con la suocera, dette un pugno sul tavolo gridando: “A tua madre neppure un’oliva”. La moglie: “E io ti dico che gliele manderò tutte”. Il marito: “Comando io e neppure un’oliva andrà da tua madre”. Per farvela breve, vennero a via di fatto, si azzuffarono, si fece intorno a loro la folla e intervennero due guardie per sedare il tumulto. La prima cosa che domandarono, naturalmente, fu dove fossero le olive. Ma non c’erano le olive, c’erano i noccioli nel piatto, dai quali sarebbe potuto nascere una selva di olivi! A voi sembra inverosimile? Eppure quante questioni futili come questa si accendono nelle case e ne distruggono la pace!

La mancanza di fede e l’indebolimento della vita di pietà sono la causa remota dei dissidi familiari.

La causa delle cause poi dei dissidi familiari è la mancanza del umore di Dio, il peccato, la lontananza dalla preghiera, la trascuratezza del Santo Rosario. Come è educativo e preventivo per le anime il meditare i misteri del Rosario, i quali sono la sintesi mirabile del percorso di due vite immolate, quella di Gesù e quella di Maria! Chi non si sente commosso innanzi alla pace di quei dolori che non hanno l’uguale? Chi non respira nell’angoscia di Gesù e di Maria la pace della grazia che si effuse e ancora si effonde dai loro Cuori? Perciò mettete in trionfo il Crocifisso e l’Addolorata nella vostra casa, prendete l’abitino o iscrivetevi al Terz’ Ordine di Maria Santissima Addolorata, per far parte della famiglia dei Servi di Maria.

Fioretto: offrite al Signore la vostra fedeltà, discacciando per suo amore i desideri cattivi.

Don Dolindo Ruotolo – Tratto da “Sermoni del 1968” – Casa Mariana Editrice – Apostolato Stampa




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