Nessuno
è escluso dalla gioia portata dal Signore. La grande gioia
annunciata dall'Angelo, nella notte di Natale, è davvero per tutto
il popolo , per quello d'Israele che attendeva allora ansiosamente un
Salvatore, come per il popolo innumerevole di tutti coloro che, nella
successione dei tempi, ne accoglieranno il messaggio e si sforzeranno
di viverlo. Per prima, la Vergine Maria ne aveva ricevuto l'annunzio
dall'angelo Gabriele e il suo Magnificat era già l'inno di
esultanza di tutti gli umili.
Disponibile
all'annuncio venuto dall'alto, essa, la serva del Signore, la sposa
dello Spirito Santo, la Madre dell'eterno Figlio, fa esplodere la sua
gioia dinanzi alla cugina Elisabetta, che ne esalta la fede: «L'anima
mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio
Salvatore . . . D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno
beata» . Essa, meglio di ogni altra creatura, ha compreso che Dio
compie azioni meravigliose: santo è il suo Nome, egli mostra la sua
misericordia, egli innalza gli umili, egli è fedele alle sue
promesse. Non che l'apparente corso della vita di Maria esca dalla
trama ordinaria: ma essa riflette sui più piccoli segni di Dio,
meditandoli nel suo cuore. Non che le sofferenze le siano state
risparmiate: essa sta in piedi accanto alla croce, associata in modo
eminente al sacrificio del Servo innocente, Lei ch'è madre dei
dolori.
Ma essa è anche aperta senza alcun limite alla gioia della Risurrezione; ed essa è anche elevata, corpo e anima, alla gloria del Cielo. Prima creatura redenta, Immacolata fin dalla concezione, dimora incomparabile dello Spirito, abitacolo purissimo del Redentore degli uomini, essa è al tempo stesso la Figlia prediletta di Dio e, nel Cristo, la Madre universale.
Ma essa è anche aperta senza alcun limite alla gioia della Risurrezione; ed essa è anche elevata, corpo e anima, alla gloria del Cielo. Prima creatura redenta, Immacolata fin dalla concezione, dimora incomparabile dello Spirito, abitacolo purissimo del Redentore degli uomini, essa è al tempo stesso la Figlia prediletta di Dio e, nel Cristo, la Madre universale.
Essa
è il tipo perfetto della Chiesa terrena e glorificata. Quale
mirabile risonanza acquistano, nella sua esistenza singolare di
Vergine d'Israele, le parole profetiche rivolte alla nuova
Gerusalemme: «Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta
nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha
avvolto col manto della giustizia, come uno sposo che si cinge di
diadema e come una sposa che si adorna di gioielli» .Vicina al
Cristo, essa ricapitola in sé tutte le gioie, essa vive la gioia
perfetta promessa alla Chiesa: Mater piena sanctae laetitiae;
e giustamente i suoi figli qui in terra, volgendosi verso colei che è
madre della speranza e madre della grazia, la invocano come la causa
della loro gioia: Causa nostrae laetitiae.
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