domenica 3 maggio 2015

Dal Vangelo secondo Giovanni -Gv 14,21-26 - Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome vi insegnerà ogni cosa


 
Gv 14,21-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Parola del Signore
 
Riflessione

L'unico modo per dimostrare a Gesù il nostro amore per Lui, è essere fedeli ai Suoi comandamenti. Quindi, non dobbiamo solo accogliere la Sua Parola, ma anche metterla in pratica nella quotidianità... questa è la ricetta per diventare il vanto di Gesù e attirare la Sua dolcezza su di noi.
Gesù, nei tre anni della Sua vita terrena, non ha fatto altro che camminare disseminando per la strada “cartelli stradali” di ogni genere...: di direzione, di pericolo e di divieto.
Osservare i comandamenti di Gesù significa amare Dio e amare il prossimo, se lo faremo avremo la vita eterna.
Non basta quindi conoscere a memoria i cartelli per essere dei bravi cristiani... è necessario fare ciò che dicono.

Prendiamo il cartello di direzione:

Gesù, nei giorni scorsi, ci ha detto: Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14, 6). Quindi la direzione che dobbiamo seguire è chiara. E' Lui stesso infatti che ci indica la strada da percorrere. Una strada a volte un po' stretta e tortuosa... ma Gesù, percorrendola per primo, ci mostra anche le trappole da evitare. Allora proviamo a non farci distrarre dal panorama, anche se a volte è affascinante... guardiamo invece dritti verso di Lui evitando di prendere scorciatoie o vie traverse.

Arriviamo al cartello di pericolo:

Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (Mt 10, 16).
Molti pensano che il vero cristiano sia uno sciocco o una persona che si fa sopraffare dalle ingiustizie. Gesù invece ci dice che dobbiamo fare le cose giuste nel modo giusto. Essere insomma generosi e amabili, ma con intelligenza... muovendoci con attenzione, perché i malvagi e i furbi abbondano in questo mondo.

Infine, il cartello di divieto:

Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi” ( Lc 6, 24-26).
E ancora dalle sette maledizioni agli scribi e farisei: Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume” (Mt 23, 27).
Questo è un cartello da prendere sul serio perché, se lo trascuriamo, non possiamo essere dei veri discepoli di Gesù. Lui infatti non ha mai avuto una bella considerazione per le persone ingorde e ipocrite... non solo, ha sempre criticato l'oppressione, l'incoerenza e l'uso dei ministeri utilizzati per emergere nella società: "per essere ammirati dagli uomini". Purtroppo, oggi queste "infrazioni" sono molto frequenti. Ci vorrebbero più autovelox in giro e le cassette delle lettere piene di multe.... forse, decideremmo allora di stare più attenti.

A questo punto Gesù, come un bravo insegnante di scuola guida, dopo aver visto che abbiamo memorizzato i tre principali cartelli, prima di farci fare l'esame, ci fa un bellissimo regalo... un segnale luminoso... LO SPIRITO SANTO.
Quella grande forza e luce che non ci farà dimenticare mai più ciò che abbiamo imparato fin'ora.
Pace e bene





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