Anna Masarikovà, di Unin nell'ovest della Slovacchia, è un'infermiera che ha conosciuto molte situazioni dolorose e, con i suoi modi affettuosi, ha potuto trasmettere tanta consolazione. Ma ha scoperto il valore prezioso della sofferenza solo attraverso il marito Luboš, ateo prima del matrimonio.
Luboš
era un appassionato giocatore
di hockey su ghiaccio tanto da abbandonare gli studi per diventare
professionista. Poi ha conosciuto Anna! E la vita del ventitreenne ha
preso tutta un'altra direzione. “Dopo che l'ho conosciuta, ho
sognato
addirittura dei santini, perché questa ragazza mi parlava con grande
entusiasmo della sua fede. Anche se non credente, questo non mi dava
fastidio, perché ero innamorato! Perciò con Anna ho anche
frequentato il corso di preparazione al matrimonio religioso, che
allo stesso tempo era per me preparazione al battesimo e alla prima
comunione. Dopo il matrimonio sono
andato sì regolarmente alla Santa Messa, ma riguardo la vita di fede
sono rimasto abbastanza superficiale. Avevo tante altre
preoccupazioni e interessi. Le cose spirituali mi bastavano a gocce,
fin quando la mia vita
è cambiata radicalmente nel 2007. Mi hanno diagnosticato un cancro e
il mondo si è capovolto completamente, come quando si gira una
clessidra. Un tempo non comprendevo perché la via che ci conduce a
Gesù passi attraverso la croce. Era incomprensibile per me perché
Dio permettesse certi eventi. Ora, all'improvviso, la croce c'era ed
era accanto a me! E ho trovato la forza di abbracciare Gesù
affettuosamente e di tenerlo stretto”.
Quando
Anna ha saputo della diagnosi: cancro intestinale con metastasi al
fegato, è riuscita ad accettarla con una calma sorprendente e allo
stesso tempo era stupita: “Non riconoscevo mio marito. Era
completamente cambiato e parlava di Gesù, del Cielo, della
preghiera''. Un anno dopo, durante degli esercizi, LuboŠ ha dato
questa testimonianza: “Sì,
ho bisogno della preghiera come dell'aria per respirare... Prima
quando Anna mi chiedeva di recitare con lei il rosario... santo
cielo, dopo un solo mistero ero sfinito! Oggi recito tutti e tre i
rosari e la Coroncina della Divina
Misericordia. So che posso offrire le mie sofferenze e le mie
preghiere per diverse intenzioni. E se Dio mi chiedesse di scegliere
fra la mia vita prima della malattia e quella attuale con la
malattia, sceglierei l'ultima. È una grande grazia. Il Signore me lo
ha fatto comprendere”. Per un certo tempo Luboš è stato
ricoverato per la chemioterapia presso un ospedale di Brno e ha avuto
febbre molto alta e forti dolori. Anna ha compreso che non ce la
faceva più a sopportarli. Durante una delle mie visite, in quel
periodo difficile, ho incoraggiato mio marito: "Offri
tutto a Dio! Abbandonati a Lui in tutto!.
La
sera stessa, in quel mare di dolori insopportabili, Luboš ha sentito
crescere dentro di sé il desiderio di appoggiarsi su Gesù
crocifisso.
Non
sarò
troppo pesante per Lui?,
ha pensato tra sé e ha chiesto: Gesù,
posso appoggiarmi su di Te?.
Allora inaspettatamente dentro la sua anima ha percepito le parole:
“Appoggiati su
di Me, figlio Mio! Io ho portato tutto !”.
In quell'attimo Luboš ha sentito di stare meglio e anche la febbre è
scesa notevolmente, tanto che il giorno dopo è stato dimesso
dall'ospedale.
Anna
ricorda ancora oggi: “Ogni volta che mio marito raccontava questa
esperienza, sentivo la grande tenerezza di Dio per noi. Luboš si
immergeva completamente nella spiritualità della Divina Misericordia
e l'annunciava dappertutto. Nell'ospedale distribuiva, senza
risparmiarsi, l'immagine di Gesù Misericordioso in varie grandezze.
Riusciva persino a convincere uomini duri e comunisti a sistemare
l'immagine visibile accanto al loro letto. Queste erano le gioie
particolari del mio Luboš. Sono convinta che si è realizzata per
lui la promessa di Gesù Misericordioso a santa Faustina: “Con
le anime che ricorreranno alla Mia Misericordia ... e faranno
conoscere ad altre la Mia grande Misericordia, nell'ora della loro
morte Mi comporterò secondo la Mia Misericordia infinita.” (Diario
n. 379)
A
Luboš ed Anna è stata' posta la domanda se il reciproco
amore l'uno per l'altro fosse cresciuto
dopo la malattia e Lubos ha risposto:
"È cresciuto molto! È stato fertilizzato dalle sofferenze, come
si fa con
il terreno. Prima della mia malattia eravamo in crisi
e la sofferenza si è presentata al momento giusto. È stata una
buona
carrata
di concime”.
Tratto
da “Trionfo del Cuore” -
Famiglia di Maria - PORTATE I PESI GLI UNI DEGLI ALTRI –
Marzo-Aprile 2017 n° 42
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