Douala,
Camerun, 30 luglio 1983.
Sbrigate
le formalità di sbarco, esco sul marciapiede dell'aeroporto. Devo
andare alla nostra sede missionaria, ma non ci sono mezzi. Mentre
penso a come fare, arriva un macchinone di lusso.
È
per un signore distinto, accompagnato da un portaborse o
guardia del corpo. Sento parlare italiano e mi permetto di chiedere
un passaggio verso la cattedrale cattolica, al centro città. Quel
signore, che poi mi risulterà essere un industriale svizzero,
acconsente con un cenno del capo. E, caricata ogni cosa, si va.
"Poveri illusi!", dice l'industriale, rompendo il silenzio.
Di chi parla? Di qualche collega in affari? No, si riferisce a me
prete, ai missionari... E me lo fa capire, continuando: "Poveri
illusi, voi! Predicate una risurrezione e un'altra vita, vi date da
fare, rinunciate a tante cose... Ma alla fine arriverete a capire che
poi... non c'è un bel niente!". Ricordo molto bene queste
parole, come ricordo bene anche le mie garbate risposte
sull'argomento, a partire dalla risurrezione di Gesù e dalle
testimonianze cristiane.
Non
so quanto le mie parole abbiano potuto scalfire la coscienza indurita
di quell'industriale. Ma forse un piccolo raggio della luce di Dio è
sceso anche nella sua anima. Me lo fa pensare il fatto che egli mi ha
regalato un sorriso sincero, quando, scendendo davanti alla
cattedrale, l'ho ringraziato così: "Per questa cortesia, Dio
vi ricompensi, nell'altra vita!". Chiaramente viviamo in un
mondo, il nostro, che non favorisce la religiosità del pensare, del
parlare e del fare. Vale quindi la pena chiederci sinceramente:
quanto è viva ed incisiva la nostra fede in Cristo morto e risorto,
che ci ha amati e redenti, donandoci una vita nuova? Viviamo da
risorti, nella speranza che questa "altra" vita diventi
anticipo e pegno di vita eterna? Fermiamoci un pochino a riflettere e
pregare insieme. Forse la luce radiosa della Pasqua può ravvivare
anche le nostre convinzioni cristiane e raggiungere più in
profondità la nostra non facile esistenza, portando vera gioia a
noi e a quanti hanno a che fare con la nostra vita.
È
veramente risorto
Uno
scrittore che si diceva ateo, Lee Wallace, voleva smascherare quelli
che egli chiamava i "miti del cristianesimo". Prese a
scrivere un libro che doveva provare, una volta per tutte, che Gesù
non era mai risorto dai morti. Ma le sue ricerche lo portarono in
tutt'altra direzione, e cominciò a scoprirsi credente. Confidò
alla moglie che non riusciva più a scrivere quel libro che voleva.
"Scrìvene un altro, allora!", gli consigliò lei.
Risultato? Qualche tempo dopo, lo scrittore pubblicò un'avvincente
storia di Cristo, da cui è stato tratto un film che ha affascinato
le platee di tutto il mondo: Ben Hur. La fede cristiana può
resistere alle investigazioni più rigorose e ogni maldestro
tentativo di avversità. Perché, come canta la liturgia di Pasqua,
"Cristo è veramente risorto". E' una evidenza
inconfutabile, anche se non è possibile portarne le cosiddette
prove scientifiche.
Comunque
sulla risurrezione fisica di Gesù ci sono alcuni "indicatori"
di assoluta veridicità. La tomba vuota, benché custodita dalle
guardie, dopo la reale sepoltura di Cristo morto. E poi le dieci
apparizioni di Gesù risorto. Queste non sono affatto allucinazioni
o sogni e visioni; infatti coinvolgono in tempi e modi diversi uno o
due testimoni, il gruppo dei discepoli e addirittura ben cinquecento
persone. Il Risorto è apparso anche a un discepolo
incredulo,Tommaso, e a un nemico dichiarato dei cristiani, Paolo di
Tarso, che da persecutore accanito diventerà il più convinto e
infuocato testimone e annunciatore di Cristo. Rievocando la sua
esperienza, Paolo così scrive: "Cristo è morto per i nostri
peccati, come è scritto nelle Scritture, ed è stato sepolto. E'
risuscitato il terzo giorno, com'è scritto nelle Scritture, ed è
apparso...anche a me" (1 Cor 15,3-4). Ma l'indicatore più
significativo della risurrezione di Gesù sta nel cambiamento
avvenuto nei suoi discepoli, fulminati dalla fede e dalla gioia per
le cose sorprendenti di cui sono testimoni.
I
discepoli: "persone nuove"
Non
è la fede dei discepoli che "costruito" la risurrezione
di Cristo (come vorrebbero alcuni), ma è la Risurrezione che ha
ricostruito la fede dei discepoli, facendo di essi gli apostoli del
Risorto. Il mondo del giudaismo, del pensiero greco e dell'impero
romano non avrebbero saputo niente di Cristo, se non fossero giunti
quei discepoli, profondamente cambiati dal Risorto. La Pasqua di
Cristo li rende persone nuove. Gli stessi uomini che, terrorizzati,
erano fuggiti appena Gesù fu arre6stato, dopo la sua risurrezione
hanno una sicurezza incrollabile e un coraggio che li porterà ad
affrontare i leoni... Il cristianesimo infatti, proprio per una
missione data dal Risorto ai discepoli, doveva estendersi oltre le
civiltà ebraica e greca, fino agli estremi confini del mondo.
Soltanto persone toccate da un avvenimento così straordinario,
com'era la risurrezione di Cristo, potevano affrontare situazioni e
mentalità così radicate nei secoli. Il sabato ebraico doveva
cedere il posto alla domenica, giorno associato proprio alla
risurrezione di Cristo. Il centro del culto di salvezza si sposterà
dal sacrificio tradizionale alla eucaristia che è memoriale della
morte e risurrezione di Cristo. Un giorno i poveri discepoli del
Risorto avrebbero costruito la Chiesa di Cristo sulla tomba dei
Cesari, avrebbero trasformato profondamente le civiltà esistenti e
vitalizzato quelle future... Guardiamo alla storia del cristianesimo:
essa, per quanto contrastata ovunque, è costellata da figure
straordinarie e tanto diverse di cristiani, santi e sante, che hanno
illuminato e trainato le società del loro tempo. Ecco l'evidenza
che scavalca i secoli: la forza trasformatrice della risurrezione di
Cristo, esperimentata e trasmessa dai discepoli, induce fasce sempre
nuove dell'umanità a trasformare la propria esistenza in vita
nuova.
Gli
ostacoli della vita nuova
Durante
il processo davanti ad Agrippa II, re fantoccio della Palestina di
allora, l'apostolo Paolo confessò di credere in Cristo risorto (
cfr At 26,23-28 ). Tra i presenti ci fu subito un mugugno generale.
L'apostolo chiese: "Perché ritenete assurdo che Dio possa far
tornare i morti alla vita?"; e prese a spiegare la cosa
rifacendosi alle Scritture. Agrippa, benché affascinato dalle idee
di Paolo, si fece evasivo, indifferente ed ambiguo: "Tu, così
pensi proprio di poter fare di me un cristiano...?".
L'atteggiamento di Agrippa di fronte al mistero della Risurrezione,
non è poi molto diverso da quello di tanti altri, anche nostri
contemporanei. Perché la risurrezione di Cristo, miracolo supremo e
cuore della rivelazione cristiana, è una verità piuttosto scomoda
che sconvolge molte delle nostre fissazioni di mente e di vita.
Insomma, l'ostacolo più grave alla fede nella risurrezione di
Cristo, non sta tanto nella difficoltà a provarla scientificamente,
ma nella disponibilità ad accettarla e a tirarne poi le
conseguenze. Grazie alla risurrezione di Cristo l'umanità ha la
possibilità e la forza di andare verso la vita e la salvezza. Ma la
"potenza della Risurrezione" che conduce al passaggio
liberatorio della Pasqua non è automatico. L'uomo purtroppo può
continuare a respingerla. E vediamo come il male e la morte
continuano ad avere un pesante influsso sull'umanità e sul mondo.
La forza della Risurrezione e della vita nuova stenta a trovare
spazio nella realtà personale, familiare e sociale. Certo, la forza
vitale di Cristo risorto non si spegne, anzi mantiene desta e attiva
la speranza di un futuro migliore. Ma non basta augurarsi il meglio.
Occorre saper accogliere il messaggio della Pasqua che indica il
percorso di ogni possibile miglioramento, in Gesù "via,
verità e vita".
Gli
appuntamenti col Risorto
Le
parole dell'angelo alle donne, corse di buon mattino al sepolcro,
sono significative per noi: "Voi cercate Gesù Nazareno, il
crocifisso. E' risorto! Dite ai suoi discepoli: Egli vi precede in
Galilea; là lo vedrete" ( Mt 28,5-6 ). Come discepoli del
Signore Gesù, sappiamo che egli ha sempre "una falcata di
vantaggio" su di noi e ci precede sul buon cammino della vita.
Questo "precedere" del Risorto, Amore infinitamente
misericordioso, è un invito a non fermarci alle nostre debolezze e
paure, ma a procedere con fiducia verso di lui e andarlo a "vedere"
nella nostra quotidianità, nella profanità delle vicende umane,
sul luogo di lavoro, all'incrocio delle relazioni familiari e
sociali... È là che egli si lascia incontrare e vedere, là egli
dà il suo appuntamento a chi vuole seguirlo e imparare dalla sua
umanità risorta a rendere più umano se stesso e il proprio mondo.
La
Pasqua ci richiama la certezza che abbiamo sempre a che fare con il
Risorto che è al centro della storia e della nostra personale
vicenda umana. L'incontro col Risorto che ci chiama a vita nuova ci
porta a un reale confronto con lui, per rivedere le nostre scelte e
priorità, i nostri programmi e comportamenti. Quando, rivolgendosi
per primo e con coraggio alla folla di Gerusalemme, l'apostolo Pietro
predicò che Cristo era vivo ( cfr At 2, 22-47), gli ascoltatori "si
sentirono trafiggere il cuore". Capirono di "aver messo a
morte l'autore della vita", e in loro si fece subito strada il
ripensamento; alla fine di quella giornata, la comunità cristiana
contava già tremila credenti in più. Ecco il primo frutto di una
Pasqua che tocca la vita: il ripensamento, cioè la conversione
della mente e del cuore che ci fa mettere Cristo al primo posto, in
tutto.
Vivere
da risorti
Molti
si dicono bravi cristiani, altri si compiacciono anche di fare
catechismo e collaborare in parrocchia... Bene! Ma quello che noi
mostriamo di essere e di sapere, passa poi realmente nel nostro
vissuto? Alcune volte, in confessionale, quando incoraggio a vivere
una vita nuova, mi sento dire un disinteressato e sfiduciato
"speriamo!?". Ma la risurrezione non è una vaga e lontana
speranza. I cristiani sono "risuscitati insieme con Cristo";
la nuova vita con lui è già una realtà presente per chi accetta
Cristo come Signore e Salvatore. Si tratta dunque di vivere da
risorti. Come? La liturgia della Pasqua ci dice che dobbiamo "cercare
le cose del cielo, dov'è Cristo". Possiamo anche trovarci a
vivere in un quartiere formicaio o essere impegolati in vicende e
problemi che ci tengono "terra terra", ci gettano
nell'ansia e ci portano a contrastare anche duramente con gli altri.
Eppure dobbiamo sentirci innalzati a Dio, e da lui portati a vedere
le cose da una prospettiva diversa. La nostra vita con Gesù
risorto, vita rafforzata dalla comunione con lui nella preghiera, ci
dà la possibilità di liberarci dalle pesantezze dell'esistenza e
di affrontare le prove quotidiane. "La nostra vera vita - ci
assicura san Paolo - è nascosta in Cristo", il Vivente. Il
nostro destino è legato al suo, per sempre. Questa straordinaria
verità infonde nel nostro cuore il grande dono della Pasqua: la
pace, non quella che dà il mondo, ma quella che solo Cristo risorto
sa dare; una pace che cambia le ferite della vita in feritoie
attraverso le quali scorgere l'amore eterno di Dio. Essendo figli
della risurrezione di Cristo, noi cristiani non consideriamo un
disastro il nostro andare in modo poco accettabile verso la vecchiaia
e la nostra fine terrena. L'orizzonte dei risorti è diverso.
"Quando Cristo che è la nostra vita - ricorda san Paolo -
sarà visibile a tutti, allora si vedrà anche la nostra gloria
nella sua". Sì, l'orizzonte della nostra vita è la gloria
dell'eternità. Ma su questo c'è una condizione che interessa
tutta la vita presente: la nostra eternità sarà beata, solo se,
nel tempo che ci è dato di vivere sulla terra avremo saputo
riconoscere e amare Cristo vivente nei fratelli. Vivere da risorti,
dunque, equivale a vivere la carità. E' possibile!
"Dio,
per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo
per il peccato, ci ha fatto rivivere in Cristo: per grazia infatti
siamo stati salvati. In lui siamo anche stati risuscitati".
"Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di
lassù, dove si trova Cristo; pensate alle cose di lassù.
Rivestitevi dell'uomo nuovo, con sentimenti di misericordia, bontà,
mansuetudine e pazienza, umiltà, sopportandovi e perdonandovi a
vicenda... Al di sopra di tutto poi ci sia la carità. E la pace di
Cristo regni nei vostri cuori... Tutto quello che fate in
parole ed opere si compia nel nome del Signore Gesù ". ( San
Paolo, Ef 2,46 ; Col 3,1-17 )
LA
TUA "VITA NUOVA"
Vita
nuova equivale a essere una cosa sola con Cristo, il
Risorto, e rapportare a lui l'intera tua esistenza, attendendo con
fiduciosa speranza il suo definitivo ritorno. Vuol dire essere
consapevole che ogni tuo pensiero o parola, ogni tua scelta o azione,
tutto ha a che fare con la sua venuta.
Vita
nuova significa rispondere all'amore del Risorto, gustando
ogni attimo della tua vita attuale come grazia e dono, rendendolo
momento opportuno di risurrezione, di incontro, di condivisione e di
attesa vigile e operosa, andando incontro alle necessità dei
fratelli, vedendo in loro il Signore. Perché egli, il Vivente,
cammina con te, si rivela nelle tue relazioni umane e diventa parte
viva della tua storia personale, familiare e sociale.
Vita
nuova vuol dire vivere momento per momento la tua
attualità alla luce della tua eternità, prendendo il " qui
ed ora" del tuo tempo terreno come tempo di Dio e dell'Amore
eterno, al quale ognuno è destinato, invitato ed atteso.
Vita
nuova significa perciò vivere la tua esistenza umana
nell'orizzonte di Dio, tenendola aperta alla sua perenne novità, in
attesa delle sue santee sicure promesse. Vuol dire riconoscere nel
Signore la patria e l'approdo definitivo dei tuoi giorni.
Vita
nuova significa "rimanere nell'amore" di Colui
che dà accompagnamento ad ogni tuo passo, senso e valore ultimo ad
ogni tuo progetto, fiducia piena al "come tu sei",
misericordia ad ogni tua debolezza, attesa fedele al tuo incontro con
Lui, rivestendo di benevolenza tutta la tua realtà: la vita
e
il tempo, i gesti e le cose, il corpo e l'anima. Sempre!
PREGHIAMO
"Venite,
offriamo il nostro amore come sacrificio universale. Eleviamo solenni
canti di lode e preghiamo colui che sulla sua croce si è offerto in
sacrificio a Dio e ha arricchito tutti noi col tesoro inestimabile
della sua risurrezione". ( Sant'Efrem ).
NELLA
TUA PASQUA
Signore,
nella tua Pasqua ci hai dato cieli nuovi e terra nuova. Sii benedetto
per la speranza che fai rinascere sui nostri volti. Fa' che ogni
credente sia un riflesso vivo della tua luce. Signore, nella tua
Pasqua ci hai fatto percorrere un nuovo Esodo. Sii benedetto per la
liberazione del tuo popolo che hai portato su ali di aquila fino a
te. Signore, nella tua Pasqua hai concluso con noi la nuova alleanza.
Sii benedetto per la fedeltà alle tue promesse e per il nuovo
comandamento dell'amore. Signore, donaci di vivere la tua Pasqua come
radiosa fedeltà e testimonianza al tuo amore, giorno della vera
speranza, passaggio a una vita nuova. E rendici felici di stare con
te. Amen.
CANTO
DELLA LUCE
Tu
sei degno di essere lodato da voci sante di ogni tempo, o Figlio di
Dio che dai la vita: l'universo proclama la tua gloria.
O
Cristo, tu hai distrutto la morte, hai trionfato sopra il nemico, hai
calpestato l'inferno e l'hai svuotato, portando l'uomo nell'alto dei
cieli. Sei tu l'alfa e l'omega, il principio e la fine. Ora siedi
alla destra del Padre, ma verrai a trasfigurare la terra. Noi ti
cantiamo, o Cristo risorto. Hai vinto la tenebra della tomba, tu
Stella del mattino che precedi l'aurora, Sole che splendi nel nuovo
universo. Resta con noi perché il giorno declina. Illumina i nostri
occhi e i nostri cuori, tu che non conosci il tramonto, inizio e fine
del mondo. Accogliendo la tua luce, o Cristo, accogliamo il Padre in
noi e diventiamo figli, perché tu ci hai voluti e chiamati
fratelli. Amen.
DONACI
NUOVA FORZA
Signore
Gesù, le tue mani trafitte dopo la Risurrezione sono divenute
sorgente di luce. Beato chi le poté vedere e toccare, ma più
beato chi, senza vederle, crede. Contemplandole anche noi possiamo
trasalire di gioia. Fa' che mai dimentichiamo quanto alto fu il
prezzo del nostro riscatto e che di null'altro mai ci gloriamo se non
della tua santa Croce. E quando ci chiami a condividerla, dona alla
nostra fede nuova forza, al nostro amore gioia inesprimibile, poiché
per la tua Croce tutta la nostra vita splende di santità e
bellezza. Signore Gesù, risorto e vivo, tu sei sempre in mezzo a
noi: avvinti dal fulgore delle tue mani, vogliamo sempre restare con
te. Amen. ( Anna Maria Canopi )
"Io,
dice il Signore, sono Cristo che ha distrutto la morte. Io ho elevato
l'uomo alla sublimità del cielo. Venite, o genti tutte, oppresse
dal peccato e ricevete il perdono. Sono io infatti il vostro perdono,
io la Pasqua della redenzione, io l'agnello immolato per voi, io la
vostra vita, io la vostra risurrezione, io la vostra luce, io la
vostra salvezza". (Militone di Sardi)
INSEGNACI
A CREDERE
Cantiamo
la tua Risurrezione, Signore Gesù, vincitore della morte, che
riporti al mondo la gioia della vita. Tu vivi nella gloria del Padre,
e nell'Eucaristia continui ad offrire il tuo sangue per noi, dono
d'amore eternamente gradito; alla tua oblazione pasquale uniamo la
nostra, per vivere la vita nuova che ci hai acquistato. Insegnaci a
credere nel mistero profondo del seme che muore per dare la vita.
O
Sacerdote eterno, che riconduci a Dio l'umanità lontana, attira
tutti gli uomini a te, rendili vincitori contro ogni forma di morte,
e guidali a Dio sulla via della pace. Amen.
(
Preghiera delle comunità dehoniane )
GESÙ,
FONTE DI OGNI BENE
Gesù,
morto e risorto per me, io ti adoro, ti amo e, pentito vivamente dei
miei peccati, ti presento il mio povero cuore. Rendilo umile, buono,
paziente, puro e in tutto conforme ai tuoi desideri. Fa' o Gesù,
che io viva in te e per te. Guidami nel bene, proteggimi nei
pericoli, consolami nelle afflizioni, istruiscimi nella verità.
Concedimi la salute del corpo e la salvezza dell'anima, soccorrimi
nei miei bisogni temporali e non privarmi della tua amicizia. La tua
benedizione accompagni tutte le mie opere e ispiri tutte le mie
azioni. La tua misericordia mi conceda la grazia di una vita santa e
di una morte serena. Il tuo amore mi accompagni sempre con la
protezione della Madre tua e mia, la santa Vergine Maria. Amen.
HAI
DONATO A TUTTI LA VITA
È
la Pasqua! Non una figura, non una storia, non un'ombra, ma la tua
vera Pasqua, Signore. Tu, Gesù, davvero ci hai protetti dalla
grande rovina e ci hai steso le tue mani; ci hai offerto un rifugio,
hai versato sulla terra il tuo sangue divino in un "patto di
sangue" pieno d'amore per gli uomini. Hai allontanato da noi la
minaccia dell'ira. Tu sei veramente tra tutti uomini e tutto in
ciascuno! Di tutti sei la gloria, l'onore, il cibo, la gioia. Hai
dissipato le tenebre della morte, hai donato a tutti la vita,
spalancando le porte del cielo. Ti preghiamo, o Dio, nostro Signore.
Estendi la tua mano potente sulla tua Chiesa santa e sul popolo che
è sempre tuo: difendilo, custodiscilo, conservalo. Combatti il
nemico, perché tua è la potenza e la gloria nei secoli dei
secoli. Amen. ( S. Ippolito, + 235 ).
PER
AMARTI DI PIÙ
Gesù
risorto, concedici di vivere come fratelli, riuniscici insieme per
proclamarti Vivente ed essere la tua chiesa viva nel mondo. Gesù
risorto, spingici a gettare le reti e rendi feconda la nostra
testimonianza e missione tra le genti. Fa' che ogni giorno
riconosciamo la tua presenza di Signore. Gesù risorto, invitaci a
mangiare con te il tuo Pane. Prepara per noi il banchetto del tuo
Regno e fa che ti riconosciamo nello spezzare il pane con noi. Gesù
risorto, chiedici di amarti di più. Portaci dove tu vuoi,
e
fa' che la nostra vita glorifichi Dio. Gesù risorto, chiamaci ogni
giorno a seguirti. Rendici testimoni del tuo amore sino alla fine e
tuoi discepoli amati fino al tuo ritorno. Amen.
TU
SEI SANTO
Tu
sei Santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende. Tu sei forte.
Tu sei grande. Tu sei l'Altissimo. Tu sei il Re onnipotente. Tu sei
il Padre santo, Re del Cielo e della terra. Tu sei trino ed uno,
Iddio degli dei. Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene,
Signore Iddio vivo e vero. Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza.
Tu sei umiltà. Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza.
Tu sei la pace. Tu sei gaudio e letizia. Tu sei la nostra gioia. Tu
sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei ogni nostra ricchezza. Tu
sei mitezza. Tu sei il protettore. Tu sei il custode e difensore
nostro. Tu sei fortezza. Tu sei rifugio. Tu sei la nostra speranza.
Tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità. Tu sei tutta la
nostra dolcezza. Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile
Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore. ( San Francesco )
MOSTRACI
SIGNORE...
Com'è
bello, Signore risorto, il gesto con cui ti presenti ai tuoi
discepoli. Mostri loro le mani forate e il fianco squarciato, quasi a
confermare che sei veramente tu colui che hanno visto morire sulla
croce. Mostraci le tue mani, Gesù risorto, perché portano il
segno di un amore smisurato. Sono mani che hanno lavorato, che hanno
toccato corpi martoriati e membra paralizzate, per guarire e ridonare
vitalità. Sono mani che hanno afferrato, sollevato e liberato dalle
prigioni del peccato e della morte. Le tue mani, inchiodate al legno
della croce e straziate, hanno sanguinato per tutti noi. Mostraci il
tuo fianco, Gesù risorto, quel costato trafitto da cui sono
sgorgati sangue e acqua, immagine della tua vita offerta, per
purificare dall'alto della croce la nostra umanità dolente e
rigenerarla a una speranza nuova. Mostraci le tue mani e il tuo cuore
trafitto, Gesù risorto, perché tutti e sempre ci lasciamo
raggiungere dal tuo amore che salva. Amen.
RENDICI
UN'OFFERTA VIVA
Padre
santo, creatore del mondo e sorgente della vita, con la risurrezione
del tuo Figlio, hai posto sulla tua opera il sigillo della vita: noi
cantiamo la vittoria del tuo amore. Nella Pasqua, primo giorno della
nuova creazione, effondi il tuo santo Spirito sull'umanità intera,
perché i popoli ti riconoscano loro Dio, e vivano nella concordia e
nella pace. Tu che hai gradito il sacrificio del tuo Figlio, concedi
a noi, che celebriamo i santi misteri, di diventare in Lui un'offerta
viva, a lode della tua gloria. La tua Parola e il Pane eucaristico ci
sostengano sulla via della nostra missione, nell'attesa della
domenica senza tramonto. Amen. ( Preghiera delle comunità dehoniane
)
SULLA
MIA STRADA
Due
discepoli, sfiduciati dopo la tua morte, o Gesù, erano in cammino
verso Emmaus... Anche nella mia vita, e tu lo sai o Signore, c'è
una strada che percorro con il cuore gonfio, quando la speranza
appare un'illusione fugace e il Vangelo una parola troppo bella per
essere vera.
È
una strada che percorro pensieroso, continuando a rimuginare
avvenimenti e situazioni, senza riuscire a venir fuori dal gorgo
dello scoraggiamento. E' una strada in cui avanzo triste, senza
neppure guardare il bello che mi circonda, tanto la mia anima è
provata. È proprio su questa strada, Signore, che tu mi vieni
incontro con le sembianze di uno che cammina accanto a me, povero e
fragile come me. Uno che mi invita a considerare fatti e parole in
modo diverso, uno che mi fa rinascere, un poco alla volta, alla luce
della speranza.
È
proprio questa la strada, Signore, che trovo il coraggio di
ripercorrere, ma questa volta di corsa e con il cuore stracolmo di
gioia, dopo che tu hai riaperto i miei occhi e mi hai fatto mangiare
il tuo pane, dopo che mi sono seduto a tavola con i miei fratelli e
le mie sorelle, per ripetere il tuo gesto e annunciare la tua
Risurrezione, come compimento del tuo progetto d'amore. ( R. Laurita
)
SIGNORE
RISORTO
Tu
che sei al di sopra di noi, ma che sei uno di noi e sei anche in noi,
fa' che tutti ti vedano anche in me, che io ti prepari la strada e ti
possa rendere grazie per tutto quello che mi accadrà, senza
dimenticare i bisogni degli altri. Conservami nel tuo amore. Possa
tutto il mio essere volgersi a tua gloria, senza disperare mai.
Perché io sono nelle tue mani e in te è ogni forza e bontà.
Dammi un cuore puro perché io possa vederti, un cuore umile perché
io possa sentirti, un cuore amante perché io possa servirti, e un
cuore di fede perché io possa sempre dimorare in te. ( Dag
Hammarkjold )
"Dio
ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati,
da morti che eravamo per il peccato, ci ha fatto rivivere in Cristo:
per grazia infatti siamo stati salvati. In lui siamo anche stati
risuscitati". (San Paolo, Ef 2,4-6) "Per mezzo del
battesimo siamo stati sepolti con Cristo nella morte, perché come
Cristo fu risuscitato dai morti, così anche noi possiamo camminare
in una vita nuova". (San Paolo, Rm 6,4)
REGINA
DEI CIELI
Regina
dei cieli rallegrati, alleluia:
Cristo
che hai portato nel grembo, alleluia,
è
risorto come aveva promesso, alleluia.
Prega
Dio per noi, alleluia.
Rallegrati,
Vergine Maria, alleluia:
il
Signore è veramente risorto! Alleluia.
Preghiamo
Esulti
di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, perché in Cristo risorto è
stata innalzata accanto a te nella gloria. Fa' che, rinnovati dallo
Spirito e sostenuti dalla materna protezione della gloriosa Vergine
Maria, possiamo camminare nella vita nuova, per essere graditi a te
come testimoni della tua carità, e giungere alla gioia della vita
eterna. Amen.
LA
VERA LUCE
Cristo
Risorto
è
la fulgida stella del mattino
che
orienta l'umanità,
è
calamita irresistibile
per
tutte le genti
loro
desiderio e speranza,
è
forza indistruttibile
che
genera eroismi senza fine,
è
cuore pulsante
del
divenire del mondo,
è
vittoria definitiva
della
vita sulla morte,
è
la vera luce
attesa
dall'universo.
Alleluia.
“Io
sono venuto perché gli uomini abbiano la vita, una vita vera e
completa” (Gv 10, 10)
Tratto
da “ L’Araldo – Sacerdoti del Sacro cuore Dehoniani “ -
03/2010 – Sito www.casasantamaria.it
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