sabato 18 aprile 2020

"VITA NUOVA" - Ecco la nostra Pasqua



Douala, Camerun, 30 luglio 1983.
Sbrigate le formalità di sbarco, esco sul marciapiede dell'aeroporto. Devo andare alla nostra sede missionaria, ma non ci sono mezzi. Mentre penso a come fare, arriva un macchinone di lusso.
È per un signore distinto, accompagnato da un portaborse o guardia del corpo. Sento parlare italiano e mi permetto di chiedere un passaggio verso la cattedrale cattolica, al centro città. Quel signore, che poi mi risulterà essere un industriale svizzero, acconsente con un cenno del capo. E, caricata ogni cosa, si va. "Poveri illusi!", dice l'industriale, rompendo il silenzio. Di chi parla? Di qualche collega in affari? No, si riferisce a me prete, ai missionari... E me lo fa capire, continuando: "Poveri illusi, voi! Predicate una risurrezione e un'altra vita, vi date da fare, rinunciate a tante cose... Ma alla fine arriverete a capire che poi... non c'è un bel niente!". Ricordo molto bene queste parole, come ricordo bene anche le mie garbate risposte sull'argomento, a partire dalla risurrezione di Gesù e dalle testimonianze cristiane.
Non so quanto le mie parole abbiano potuto scalfire la coscienza indurita di quell'industriale. Ma forse un piccolo raggio della luce di Dio è sceso anche nella sua anima. Me lo fa pensare il fatto che egli mi ha regalato un sorriso sincero, quando, scendendo davanti alla cattedrale, l'ho ringraziato così: "Per questa cortesia, Dio vi ricompensi, nell'altra vita!". Chiaramente viviamo in un mondo, il nostro, che non favorisce la religiosità del pensare, del parlare e del fare. Vale quindi la pena chiederci sinceramente: quanto è viva ed incisiva la nostra fede in Cristo morto e risorto, che ci ha amati e redenti, donandoci una vita nuova? Viviamo da risorti, nella speranza che questa "altra" vita diventi anticipo e pegno di vita eterna? Fermiamoci un pochino a riflettere e pregare insieme. Forse la luce radiosa della Pasqua può ravvivare anche le nostre convinzioni cristiane e raggiungere più in profondità la nostra non facile esistenza, portando vera gioia a noi e a quanti hanno a che fare con la nostra vita.

È veramente risorto


Uno scrittore che si diceva ateo, Lee Wallace, voleva smascherare quelli che egli chiamava i "miti del cristianesimo". Prese a scrivere un libro che doveva provare, una volta per tutte, che Gesù non era mai risorto dai morti. Ma le sue ricerche lo portarono in tutt'altra direzione, e cominciò a scoprirsi credente. Confidò alla moglie che non riusciva più a scrivere quel libro che voleva. "Scrìvene un altro, allora!", gli consigliò lei. Risultato? Qualche tempo dopo, lo scrittore pubblicò un'avvincente storia di Cristo, da cui è stato tratto un film che ha affascinato le platee di tutto il mondo: Ben Hur. La fede cristiana può resistere alle investigazioni più rigorose e ogni maldestro tentativo di avversità. Perché, come canta la liturgia di Pasqua, "Cristo è veramente risorto". E' una evidenza inconfutabile, anche se non è possibile portarne le cosiddette prove scientifiche.
Comunque sulla risurrezione fisica di Gesù ci sono alcuni "indicatori" di assoluta veridicità. La tomba vuota, benché custodita dalle guardie, dopo la reale sepoltura di Cristo morto. E poi le dieci apparizioni di Gesù risorto. Queste non sono affatto allucinazioni o sogni e visioni; infatti coinvolgono in tempi e modi diversi uno o due testimoni, il gruppo dei discepoli e addirittura ben cinquecento persone. Il Risorto è apparso anche a un discepolo incredulo,Tommaso, e a un nemico dichiarato dei cristiani, Paolo di Tarso, che da persecutore accanito diventerà il più convinto e infuocato testimone e annunciatore di Cristo. Rievocando la sua esperienza, Paolo così scrive: "Cristo è morto per i nostri peccati, come è scritto nelle Scritture, ed è stato sepolto. E' risuscitato il terzo giorno, com'è scritto nelle Scritture, ed è apparso...anche a me" (1 Cor 15,3-4). Ma l'indicatore più significativo della risurrezione di Gesù sta nel cambiamento avvenuto nei suoi discepoli, fulminati dalla fede e dalla gioia per le cose sorprendenti di cui sono testimoni.

I discepoli: "persone nuove"

Non è la fede dei discepoli che "costruito" la risurrezione di Cristo (come vorrebbero alcuni), ma è la Risurrezione che ha ricostruito la fede dei discepoli, facendo di essi gli apostoli del Risorto. Il mondo del giudaismo, del pensiero greco e dell'impero romano non avrebbero saputo niente di Cristo, se non fossero giunti quei discepoli, profondamente cambiati dal Risorto. La Pasqua di Cristo li rende persone nuove. Gli stessi uomini che, terrorizzati, erano fuggiti appena Gesù fu arre6stato, dopo la sua risurrezione hanno una sicurezza incrollabile e un coraggio che li porterà ad affrontare i leoni... Il cristianesimo infatti, proprio per una missione data dal Risorto ai discepoli, doveva estendersi oltre le civiltà ebraica e greca, fino agli estremi confini del mondo. Soltanto persone toccate da un avvenimento così straordinario, com'era la risurrezione di Cristo, potevano affrontare situazioni e mentalità così radicate nei secoli. Il sabato ebraico doveva cedere il posto alla domenica, giorno associato proprio alla risurrezione di Cristo. Il centro del culto di salvezza si sposterà dal sacrificio tradizionale alla eucaristia che è memoriale della morte e risurrezione di Cristo. Un giorno i poveri discepoli del Risorto avrebbero costruito la Chiesa di Cristo sulla tomba dei Cesari, avrebbero trasformato profondamente le civiltà esistenti e vitalizzato quelle future... Guardiamo alla storia del cristianesimo: essa, per quanto contrastata ovunque, è costellata da figure straordinarie e tanto diverse di cristiani, santi e sante, che hanno illuminato e trainato le società del loro tempo. Ecco l'evidenza che scavalca i secoli: la forza trasformatrice della risurrezione di Cristo, esperimentata e trasmessa dai discepoli, induce fasce sempre nuove dell'umanità a trasformare la propria esistenza in vita nuova.

Gli ostacoli della vita nuova

Durante il processo davanti ad Agrippa II, re fantoccio della Palestina di allora, l'apostolo Paolo confessò di credere in Cristo risorto ( cfr At 26,23-28 ). Tra i presenti ci fu subito un mugugno generale. L'apostolo chiese: "Perché ritenete assurdo che Dio possa far tornare i morti alla vita?"; e prese a spiegare la cosa rifacendosi alle Scritture. Agrippa, benché affascinato dalle idee di Paolo, si fece evasivo, indifferente ed ambiguo: "Tu, così pensi proprio di poter fare di me un cristiano...?". L'atteggiamento di Agrippa di fronte al mistero della Risurrezione, non è poi molto diverso da quello di tanti altri, anche nostri contemporanei. Perché la risurrezione di Cristo, miracolo supremo e cuore della rivelazione cristiana, è una verità piuttosto scomoda che sconvolge molte delle nostre fissazioni di mente e di vita. Insomma, l'ostacolo più grave alla fede nella risurrezione di Cristo, non sta tanto nella difficoltà a provarla scientificamente, ma nella disponibilità ad accettarla e a tirarne poi le conseguenze. Grazie alla risurrezione di Cristo l'umanità ha la possibilità e la forza di andare verso la vita e la salvezza. Ma la "potenza della Risurrezione" che conduce al passaggio liberatorio della Pasqua non è automatico. L'uomo purtroppo può continuare a respingerla. E vediamo come il male e la morte continuano ad avere un pesante influsso sull'umanità e sul mondo. La forza della Risurrezione e della vita nuova stenta a trovare spazio nella realtà personale, familiare e sociale. Certo, la forza vitale di Cristo risorto non si spegne, anzi mantiene desta e attiva la speranza di un futuro migliore. Ma non basta augurarsi il meglio. Occorre saper accogliere il messaggio della Pasqua che indica il percorso di ogni possibile miglioramento, in Gesù "via, verità e vita".

Gli appuntamenti col Risorto

Le parole dell'angelo alle donne, corse di buon mattino al sepolcro, sono significative per noi: "Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E' risorto! Dite ai suoi discepoli: Egli vi precede in Galilea; là lo vedrete" ( Mt 28,5-6 ). Come discepoli del Signore Gesù, sappiamo che egli ha sempre "una falcata di vantaggio" su di noi e ci precede sul buon cammino della vita. Questo "precedere" del Risorto, Amore infinitamente misericordioso, è un invito a non fermarci alle nostre debolezze e paure, ma a procedere con fiducia verso di lui e andarlo a "vedere" nella nostra quotidianità, nella profanità delle vicende umane, sul luogo di lavoro, all'incrocio delle relazioni familiari e sociali... È là che egli si lascia incontrare e vedere, là egli dà il suo appuntamento a chi vuole seguirlo e imparare dalla sua umanità risorta a rendere più umano se stesso e il proprio mondo.
La Pasqua ci richiama la certezza che abbiamo sempre a che fare con il Risorto che è al centro della storia e della nostra personale vicenda umana. L'incontro col Risorto che ci chiama a vita nuova ci porta a un reale confronto con lui, per rivedere le nostre scelte e priorità, i nostri programmi e comportamenti. Quando, rivolgendosi per primo e con coraggio alla folla di Gerusalemme, l'apostolo Pietro predicò che Cristo era vivo ( cfr At 2, 22-47), gli ascoltatori "si sentirono trafiggere il cuore". Capirono di "aver messo a morte l'autore della vita", e in loro si fece subito strada il ripensamento; alla fine di quella giornata, la comunità cristiana contava già tremila credenti in più. Ecco il primo frutto di una Pasqua che tocca la vita: il ripensamento, cioè la conversione della mente e del cuore che ci fa mettere Cristo al primo posto, in tutto.

Vivere da risorti

Molti si dicono bravi cristiani, altri si compiacciono anche di fare catechismo e collaborare in parrocchia... Bene! Ma quello che noi mostriamo di essere e di sapere, passa poi realmente nel nostro vissuto? Alcune volte, in confessionale, quando incoraggio a vivere una vita nuova, mi sento dire un disinteressato e sfiduciato "speriamo!?". Ma la risurrezione non è una vaga e lontana speranza. I cristiani sono "risuscitati insieme con Cristo"; la nuova vita con lui è già una realtà presente per chi accetta Cristo come Signore e Salvatore. Si tratta dunque di vivere da risorti. Come? La liturgia della Pasqua ci dice che dobbiamo "cercare le cose del cielo, dov'è Cristo". Possiamo anche trovarci a vivere in un quartiere formicaio o essere impegolati in vicende e problemi che ci tengono "terra terra", ci gettano nell'ansia e ci portano a contrastare anche duramente con gli altri. Eppure dobbiamo sentirci innalzati a Dio, e da lui portati a vedere le cose da una prospettiva diversa. La nostra vita con Gesù risorto, vita rafforzata dalla comunione con lui nella preghiera, ci dà la possibilità di liberarci dalle pesantezze dell'esistenza e di affrontare le prove quotidiane. "La nostra vera vita - ci assicura san Paolo - è nascosta in Cristo", il Vivente. Il nostro destino è legato al suo, per sempre. Questa straordinaria verità infonde nel nostro cuore il grande dono della Pasqua: la pace, non quella che dà il mondo, ma quella che solo Cristo risorto sa dare; una pace che cambia le ferite della vita in feritoie attraverso le quali scorgere l'amore eterno di Dio. Essendo figli della risurrezione di Cristo, noi cristiani non consideriamo un disastro il nostro andare in modo poco accettabile verso la vecchiaia e la nostra fine terrena. L'orizzonte dei risorti è diverso. "Quando Cristo che è la nostra vita - ricorda san Paolo - sarà visibile a tutti, allora si vedrà anche la nostra gloria nella sua". Sì, l'orizzonte della nostra vita è la gloria dell'eternità. Ma su questo c'è una condizione che interessa tutta la vita presente: la nostra eternità sarà beata, solo se, nel tempo che ci è dato di vivere sulla terra avremo saputo riconoscere e amare Cristo vivente nei fratelli. Vivere da risorti, dunque, equivale a vivere la carità. E' possibile!

"Dio, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per il peccato, ci ha fatto rivivere in Cristo: per grazia infatti siamo stati salvati. In lui siamo anche stati risuscitati". "Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo; pensate alle cose di lassù. Rivestitevi dell'uomo nuovo, con sentimenti di misericordia, bontà, mansuetudine e pazienza, umiltà, sopportandovi e perdonandovi a vicenda... Al di sopra di tutto poi ci sia la carità. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori... Tutto quello che fate in parole ed opere si compia nel nome del Signore Gesù ". ( San Paolo, Ef 2,46 ; Col 3,1-17 )

LA TUA "VITA NUOVA"

Vita nuova equivale a essere una cosa sola con Cristo, il Risorto, e rapportare a lui l'intera tua esistenza, attendendo con fiduciosa speranza il suo definitivo ritorno. Vuol dire essere consapevole che ogni tuo pensiero o parola, ogni tua scelta o azione, tutto ha a che fare con la sua venuta.
Vita nuova significa rispondere all'amore del Risorto, gustando ogni attimo della tua vita attuale come grazia e dono, rendendolo momento opportuno di risurrezione, di incontro, di condivisione e di attesa vigile e operosa, andando incontro alle necessità dei fratelli, vedendo in loro il Signore. Perché egli, il Vivente, cammina con te, si rivela nelle tue relazioni umane e diventa parte viva della tua storia personale, familiare e sociale.
Vita nuova vuol dire vivere momento per momento la tua attualità alla luce della tua eternità, prendendo il " qui ed ora" del tuo tempo terreno come tempo di Dio e dell'Amore eterno, al quale ognuno è destinato, invitato ed atteso.
Vita nuova significa perciò vivere la tua esistenza umana nell'orizzonte di Dio, tenendola aperta alla sua perenne novità, in attesa delle sue santee sicure promesse. Vuol dire riconoscere nel Signore la patria e l'approdo definitivo dei tuoi giorni.
Vita nuova significa "rimanere nell'amore" di Colui che dà accompagnamento ad ogni tuo passo, senso e valore ultimo ad ogni tuo progetto, fiducia piena al "come tu sei", misericordia ad ogni tua debolezza, attesa fedele al tuo incontro con Lui, rivestendo di benevolenza tutta la tua realtà: la vita
e il tempo, i gesti e le cose, il corpo e l'anima. Sempre!

PREGHIAMO

"Venite, offriamo il nostro amore come sacrificio universale. Eleviamo solenni canti di lode e preghiamo colui che sulla sua croce si è offerto in sacrificio a Dio e ha arricchito tutti noi col tesoro inestimabile della sua risurrezione". ( Sant'Efrem ).

NELLA TUA PASQUA

Signore, nella tua Pasqua ci hai dato cieli nuovi e terra nuova. Sii benedetto per la speranza che fai rinascere sui nostri volti. Fa' che ogni credente sia un riflesso vivo della tua luce. Signore, nella tua Pasqua ci hai fatto percorrere un nuovo Esodo. Sii benedetto per la liberazione del tuo popolo che hai portato su ali di aquila fino a te. Signore, nella tua Pasqua hai concluso con noi la nuova alleanza. Sii benedetto per la fedeltà alle tue promesse e per il nuovo comandamento dell'amore. Signore, donaci di vivere la tua Pasqua come radiosa fedeltà e testimonianza al tuo amore, giorno della vera speranza, passaggio a una vita nuova. E rendici felici di stare con te. Amen.

CANTO DELLA LUCE

Tu sei degno di essere lodato da voci sante di ogni tempo, o Figlio di Dio che dai la vita: l'universo proclama la tua gloria.
O Cristo, tu hai distrutto la morte, hai trionfato sopra il nemico, hai calpestato l'inferno e l'hai svuotato, portando l'uomo nell'alto dei cieli. Sei tu l'alfa e l'omega, il principio e la fine. Ora siedi alla destra del Padre, ma verrai a trasfigurare la terra. Noi ti cantiamo, o Cristo risorto. Hai vinto la tenebra della tomba, tu Stella del mattino che precedi l'aurora, Sole che splendi nel nuovo universo. Resta con noi perché il giorno declina. Illumina i nostri occhi e i nostri cuori, tu che non conosci il tramonto, inizio e fine del mondo. Accogliendo la tua luce, o Cristo, accogliamo il Padre in noi e diventiamo figli, perché tu ci hai voluti e chiamati fratelli. Amen.

DONACI NUOVA FORZA

Signore Gesù, le tue mani trafitte dopo la Risurrezione sono divenute sorgente di luce. Beato chi le poté vedere e toccare, ma più beato chi, senza vederle, crede. Contemplandole anche noi possiamo trasalire di gioia. Fa' che mai dimentichiamo quanto alto fu il prezzo del nostro riscatto e che di null'altro mai ci gloriamo se non della tua santa Croce. E quando ci chiami a condividerla, dona alla nostra fede nuova forza, al nostro amore gioia inesprimibile, poiché per la tua Croce tutta la nostra vita splende di santità e bellezza. Signore Gesù, risorto e vivo, tu sei sempre in mezzo a noi: avvinti dal fulgore delle tue mani, vogliamo sempre restare con te. Amen. ( Anna Maria Canopi )

"Io, dice il Signore, sono Cristo che ha distrutto la morte. Io ho elevato l'uomo alla sublimità del cielo. Venite, o genti tutte, oppresse dal peccato e ricevete il perdono. Sono io infatti il vostro perdono, io la Pasqua della redenzione, io l'agnello immolato per voi, io la vostra vita, io la vostra risurrezione, io la vostra luce, io la vostra salvezza". (Militone di Sardi)

INSEGNACI A CREDERE

Cantiamo la tua Risurrezione, Signore Gesù, vincitore della morte, che riporti al mondo la gioia della vita. Tu vivi nella gloria del Padre, e nell'Eucaristia continui ad offrire il tuo sangue per noi, dono d'amore eternamente gradito; alla tua oblazione pasquale uniamo la nostra, per vivere la vita nuova che ci hai acquistato. Insegnaci a credere nel mistero profondo del seme che muore per dare la vita.
O Sacerdote eterno, che riconduci a Dio l'umanità lontana, attira tutti gli uomini a te, rendili vincitori contro ogni forma di morte, e guidali a Dio sulla via della pace. Amen.
( Preghiera delle comunità dehoniane )

GESÙ, FONTE DI OGNI BENE

Gesù, morto e risorto per me, io ti adoro, ti amo e, pentito vivamente dei miei peccati, ti presento il mio povero cuore. Rendilo umile, buono, paziente, puro e in tutto conforme ai tuoi desideri. Fa' o Gesù, che io viva in te e per te. Guidami nel bene, proteggimi nei pericoli, consolami nelle afflizioni, istruiscimi nella verità. Concedimi la salute del corpo e la salvezza dell'anima, soccorrimi nei miei bisogni temporali e non privarmi della tua amicizia. La tua benedizione accompagni tutte le mie opere e ispiri tutte le mie azioni. La tua misericordia mi conceda la grazia di una vita santa e di una morte serena. Il tuo amore mi accompagni sempre con la protezione della Madre tua e mia, la santa Vergine Maria. Amen.

HAI DONATO A TUTTI LA VITA

È la Pasqua! Non una figura, non una storia, non un'ombra, ma la tua vera Pasqua, Signore. Tu, Gesù, davvero ci hai protetti dalla grande rovina e ci hai steso le tue mani; ci hai offerto un rifugio, hai versato sulla terra il tuo sangue divino in un "patto di sangue" pieno d'amore per gli uomini. Hai allontanato da noi la minaccia dell'ira. Tu sei veramente tra tutti uomini e tutto in ciascuno! Di tutti sei la gloria, l'onore, il cibo, la gioia. Hai dissipato le tenebre della morte, hai donato a tutti la vita, spalancando le porte del cielo. Ti preghiamo, o Dio, nostro Signore. Estendi la tua mano potente sulla tua Chiesa santa e sul popolo che è sempre tuo: difendilo, custodiscilo, conservalo. Combatti il nemico, perché tua è la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen. ( S. Ippolito, + 235 ).

PER AMARTI DI PIÙ

Gesù risorto, concedici di vivere come fratelli, riuniscici insieme per proclamarti Vivente ed essere la tua chiesa viva nel mondo. Gesù risorto, spingici a gettare le reti e rendi feconda la nostra testimonianza e missione tra le genti. Fa' che ogni giorno riconosciamo la tua presenza di Signore. Gesù risorto, invitaci a mangiare con te il tuo Pane. Prepara per noi il banchetto del tuo Regno e fa che ti riconosciamo nello spezzare il pane con noi. Gesù risorto, chiedici di amarti di più. Portaci dove tu vuoi,
e fa' che la nostra vita glorifichi Dio. Gesù risorto, chiamaci ogni giorno a seguirti. Rendici testimoni del tuo amore sino alla fine e tuoi discepoli amati fino al tuo ritorno. Amen.

TU SEI SANTO
Tu sei Santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende. Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei l'Altissimo. Tu sei il Re onnipotente. Tu sei il Padre santo, Re del Cielo e della terra. Tu sei trino ed uno, Iddio degli dei. Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero. Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace. Tu sei gaudio e letizia. Tu sei la nostra gioia. Tu sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei ogni nostra ricchezza. Tu sei mitezza. Tu sei il protettore. Tu sei il custode e difensore nostro. Tu sei fortezza. Tu sei rifugio. Tu sei la nostra speranza. Tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità. Tu sei tutta la nostra dolcezza. Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore. ( San Francesco )

MOSTRACI SIGNORE...

Com'è bello, Signore risorto, il gesto con cui ti presenti ai tuoi discepoli. Mostri loro le mani forate e il fianco squarciato, quasi a confermare che sei veramente tu colui che hanno visto morire sulla croce. Mostraci le tue mani, Gesù risorto, perché portano il segno di un amore smisurato. Sono mani che hanno lavorato, che hanno toccato corpi martoriati e membra paralizzate, per guarire e ridonare vitalità. Sono mani che hanno afferrato, sollevato e liberato dalle prigioni del peccato e della morte. Le tue mani, inchiodate al legno della croce e straziate, hanno sanguinato per tutti noi. Mostraci il tuo fianco, Gesù risorto, quel costato trafitto da cui sono sgorgati sangue e acqua, immagine della tua vita offerta, per purificare dall'alto della croce la nostra umanità dolente e rigenerarla a una speranza nuova. Mostraci le tue mani e il tuo cuore trafitto, Gesù risorto, perché tutti e sempre ci lasciamo raggiungere dal tuo amore che salva. Amen.

RENDICI UN'OFFERTA VIVA

Padre santo, creatore del mondo e sorgente della vita, con la risurrezione del tuo Figlio, hai posto sulla tua opera il sigillo della vita: noi cantiamo la vittoria del tuo amore. Nella Pasqua, primo giorno della nuova creazione, effondi il tuo santo Spirito sull'umanità intera, perché i popoli ti riconoscano loro Dio, e vivano nella concordia e nella pace. Tu che hai gradito il sacrificio del tuo Figlio, concedi a noi, che celebriamo i santi misteri, di diventare in Lui un'offerta viva, a lode della tua gloria. La tua Parola e il Pane eucaristico ci sostengano sulla via della nostra missione, nell'attesa della domenica senza tramonto. Amen. ( Preghiera delle comunità dehoniane )

SULLA MIA STRADA

Due discepoli, sfiduciati dopo la tua morte, o Gesù, erano in cammino verso Emmaus... Anche nella mia vita, e tu lo sai o Signore, c'è una strada che percorro con il cuore gonfio, quando la speranza appare un'illusione fugace e il Vangelo una parola troppo bella per essere vera.
È una strada che percorro pensieroso, continuando a rimuginare avvenimenti e situazioni, senza riuscire a venir fuori dal gorgo dello scoraggiamento. E' una strada in cui avanzo triste, senza neppure guardare il bello che mi circonda, tanto la mia anima è provata. È proprio su questa strada, Signore, che tu mi vieni incontro con le sembianze di uno che cammina accanto a me, povero e fragile come me. Uno che mi invita a considerare fatti e parole in modo diverso, uno che mi fa rinascere, un poco alla volta, alla luce della speranza.
È proprio questa la strada, Signore, che trovo il coraggio di ripercorrere, ma questa volta di corsa e con il cuore stracolmo di gioia, dopo che tu hai riaperto i miei occhi e mi hai fatto mangiare il tuo pane, dopo che mi sono seduto a tavola con i miei fratelli e le mie sorelle, per ripetere il tuo gesto e annunciare la tua Risurrezione, come compimento del tuo progetto d'amore. ( R. Laurita )

SIGNORE RISORTO

Tu che sei al di sopra di noi, ma che sei uno di noi e sei anche in noi, fa' che tutti ti vedano anche in me, che io ti prepari la strada e ti possa rendere grazie per tutto quello che mi accadrà, senza dimenticare i bisogni degli altri. Conservami nel tuo amore. Possa tutto il mio essere volgersi a tua gloria, senza disperare mai. Perché io sono nelle tue mani e in te è ogni forza e bontà. Dammi un cuore puro perché io possa vederti, un cuore umile perché io possa sentirti, un cuore amante perché io possa servirti, e un cuore di fede perché io possa sempre dimorare in te. ( Dag Hammarkjold )

"Dio ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per il peccato, ci ha fatto rivivere in Cristo: per grazia infatti siamo stati salvati. In lui siamo anche stati risuscitati". (San Paolo, Ef 2,4-6) "Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti con Cristo nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova". (San Paolo, Rm 6,4)

REGINA DEI CIELI

Regina dei cieli rallegrati, alleluia:
Cristo che hai portato nel grembo, alleluia,
è risorto come aveva promesso, alleluia.
Prega Dio per noi, alleluia.
Rallegrati, Vergine Maria, alleluia:
il Signore è veramente risorto! Alleluia.

Preghiamo

Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, perché in Cristo risorto è stata innalzata accanto a te nella gloria. Fa' che, rinnovati dallo Spirito e sostenuti dalla materna protezione della gloriosa Vergine Maria, possiamo camminare nella vita nuova, per essere graditi a te come testimoni della tua carità, e giungere alla gioia della vita eterna. Amen.

LA VERA LUCE

Cristo Risorto
è la fulgida stella del mattino
che orienta l'umanità,
è calamita irresistibile
per tutte le genti
loro desiderio e speranza,
è forza indistruttibile
che genera eroismi senza fine,
è cuore pulsante
del divenire del mondo,
è vittoria definitiva
della vita sulla morte,
è la vera luce
attesa dall'universo.
Alleluia.

Io sono venuto perché gli uomini abbiano la vita, una vita vera e completa” (Gv 10, 10)

Tratto da “ L’Araldo – Sacerdoti del Sacro cuore Dehoniani “ - 03/2010 – Sito www.casasantamaria.it

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