venerdì 24 settembre 2021

Serva di Dio Anne-Gabrielle Caron  - Tolone, Francia, 29 gennaio 2002 – Marsiglia, Francia, 23 luglio 2010

 


Nella parrocchia di lingua francese di Den Haag/Wassenaar nei Paesi Bassi, i bambini della Prima Comunione si preparano intensamente al loro grande incontro con una giornata di ritiro spirituale. La nostra sr.Alessandrina, che da 25 anni lavora nella Cappella della Signora di tutti i Popoli,ha potuto parlare più volte ai bambini:

All’inizio del 2019 avevo ricevuto in regalo un libro francese su Anne-Gabrielle Caron. Raramente una biografia mi ha commosso tanto e così, per i piccoli comunicandi di Den Hag, ho tenuto un incontro parlando loro di questa bambina di otto anni,morta proprio nell’anno in cui era nata la maggior parte di loro. 

Anne-Gabrielle era francese come loro e, come molti di loro, era stata anche scout. Ma i miei 25 attenti ascoltatori sono stati toccati dalla grazia soprattutto quando hanno saputo con quale grande desiderio e quale amore Anne-Gabrielle aveva ricevuto Gesù il giorno della sua Prima Comunione, tanto che quasi tutti, pur avendo fatto già la prima confessione,hanno chiesto di confessarsi di nuovo.Felicissimo,il loro padre confessore, p.Mathew, dopo ha ripetuto più volte: «I bambini si sono confessati così bene!».

Anne-Gabrielle era nata il 29 gennaio 2002 a Toulon, nella Francia meridionale,prima figlia di Alexandre e Marie-Dauphine Caron. Suo padre è un ufficiale di marina sommergibilista che va regolarmente in missione in mare per diversi mesi; la madre è insegnante di lingue e letterature classiche. La loro figlia era una ragazza allegra, sensibile: amava giocare, disegnare, leggere e si prendeva cura dei fratelli Francois-Xavier e Blanche come una piccola mamma. Nell’estate del 2008 la bambina di sei anni comincia a lamentarsi continuamente di dolori alla tibia destra, ma solo sette mesi dopo, nel febbraio del 2009, viene definita la spaventosa diagnosi: sarcoma di Ewing, un cancro aggressivo alle ossa con metastasi, incurabile!

Ha inizio un calvario di 18 mesi con molti ricoveri in ospedale e dolorose chemioterapie. La cosa più difficile per Anne-Gabrielle è dover perdere i capelli. Ma i genitori profondamente credenti e il sacerdote della parrocchia aiutano molto quest’anima così tanto aperta alle cose spirituali,che lei può dire coraggiosamente: «Anche se non mi piace essere malata,sono felice perché posso aiutare il buon Dio a riportare le persone a Lui». Capisce che attraverso la sua sofferenza può «consolare» Gesù.

Ora sarà così ogni domenica!

Nel settembre del 2008, insieme agli altri bambini della parrocchia, Anne Gabrielle aveva iniziato con fervore il catechismo per la Prima Comunione,ma dalla scoperta della malattia è il sacerdote Dubrule ad andare a casa sua per un’ora ogni martedì. Da maggio del 2009, Anne-Gabrielle pensa alla sua Prima Comunione quasi ogni giorno tanto che sua madre le chiede:

- «Tesoro mio,perché non vedi l'ora di ricevere la Prima Comunione.

- «Mamma, perché voglio ricevere GesùTi rendi conto, LUI verrà nel mio cuore, realmente presente, LUI interamente.

-Sei contenta che indosserai un vestito bianco e una corona di fiori?”.-Naturalmente mamma, ma ciò che veramente mi fa felice è che riceverò Gesù

Il 7 giugno 2009, la domenica della sua Prima Comunione si avvicina. Anne-Gabrielle conta i giorni. Ma il venerdì le sue condizioni peggiorano e viene rapidamente ricoverata nell’ospedale di Marsiglia.

“Mamma, la mia Prima Comunione, perché il Buon Dio permette questo?”.

Anne-Gabrielle chiede a tutti  quelli che le telefonano di pregare affinché possa tornare a casa il più presto possibile, perché la domenica è prevista la sua Prima Comunione!

Tuttavia la febbre scende lentamente e i valori dei globuli bianchi restano ancora sotto la soglia minima.

La domenica l’esame del sangue viene effettuato alle 7 di mattina,ma deve essere ripetuto alle 8.30. L’attesa sembra una eternità per questa bambina di otto anni.

La valigia è pronta, Anne è seduta sul suo letto,indossa l’abito della Prima Comunione e continua a ripetere alla Madonna che, per favore, le conceda di ricevere Gesù quel giorno.

Per fortuna suo padre è con lei. Quando finalmente ricevono una risposta positiva, padre e figlia corrono in macchina. Hanno ancora un’ora di strada davanti a loro, più un ingorgo, mentre la Messa solenne è già iniziata da 30 minuti. Ma in auto continuano instancabilmente a cantare L‘Ave Maria’e a recitare varie preghiere in preparazione alla santa Comunione. Quando finalmente arrivano in chiesa, stanno cantando il canto finale e la processione è pronta ad uscire! Anne-Gabrielle, delusa, inizia a piangere, ma improvvisamente il coro interrompe il canto intonando di nuovo quello della Comunione.

La bambina procede con determinazione lungo la navata centralepadre Loiseau l’aiuta a salire i gradini dell’altare e la comunicanda ritardataria si ritrova in ginocchio tutta sola davanti al tabernacolo,che ora si apre di nuovo per lei. È un momento toccante e don Dubrule testimonia: “Non ho mai visto nessuno ricevere la Comunione come lei. Questo rimarrà per sempre un momento molto commovente per il mio cuore di sacerdote”.

Un’amica della mamma le racconterà più tardi: “Tu eri dietro e non hai potuto vedere il suo viso. Ma noi che l’abbiamo vista camminare verso l’altare,siamo rimasti molto colpiti dal suo sguardo. Era come se camminasse verso il Cielo ”. La bambina rimane raggiante per tutto il giorno e continua a mormorare: “D’ora in poi sarà così ogni domenica! ”.

Qualche giorno dopo sua madre Marie-Dauphine trova per caso le seguenti righe scritte da Anne-Gabrielle: “Talvolta penso che il buon Dio pretenda molto da me: la nausea, la chemio... vorrei sapere perché ha scelto me e non qualcun altro. Ma voglio accettarlo... Sono felice perché mi dico:Ti sono molto vicina,mio Dio... Se Tu sapessi quanto ti amo e quanto ho fiducia in Te.

Una gioia speciale è stata la visita del vescovo di Toulon, Mons.Dominque Rey, che il 10 luglio 2010 ha portato ad Anne-Gabrielle la santa Comunione. Il vescovo, in modo paterno, si è inginocchiato sul pavimento a lato del letto, l’ha benedetta e le ha sussurrato qualcosa all’orecchio. In seguito Anne-Gabrielle ha raccontato che le ha chiesto di offrire le sue sofferenze per il Papa e i sacerdoti,e con fare birichino ha aggiunto:Però non mi ha chiesto di pregare per i vescovi!”.

Dopo un periodo di tranquillità di alcuni mesi, all’inizio del 2010 la malattia emerge di nuovo. Anne-Gabrielle fa molte domande sul senso della sofferenza,alle quali la mamma risponde spontaneamente: “Forse il Buon Dio ha in mente un progetto più grande per tesì, che tu diventi santa’’.

Domenica febbraio 2010, Anne-Gabrielle ha dolori tali da non poter andare né alla santa Messa né a pranzo. Distesa nel letto in silenzio,confida a sua madre: “Mamma,mi prenderai per pazza. Ho chiesto al Buon Dio di darmi tutte le sofferenze dei bambini dell’ospedale.-Oh, tesoro, non pensi di soffrire già abbastanza? ”“Oh sì, mamma, ma io soffro così tanto perché loro non debbano soffrire.

In aprile, durante un pellegrinaggio della famiglia a Lourdes,confessa: “Sai, mamma, ho detto alla Vergine che non è un problema se non mi vuole guarire. Ma le ho anche chiesto... vorrei tanto poter camminare di nuovo ed essere come gli altri.

Il miracolo non avvieneMarie-Dauphine ricorda:Fino alla fine non ha smesso di pregare per la sua guarigione, ma concludeva ogni preghiera con: ‘Sia fatta la tua volontà e a volte aggiungeva:Ma non troppoIn questo senso pregava anche: ‘Madonna, voglio accettare tutto ciò che il buon Dio mi chiede, ma sarei felice se tu intervenissi un podi più.

In realtà piuttosto timida, Anne-Gabrielle si è sempre superata e ha aiutato i bambini nuovi che venivano nella sua scuola. Alla domanda della nonna:Perché sorridi così spesso?”,ha risposto:Spesso non so cosa dire, quindi semplicemente sorrido.

Nella notte tra il lluglio, Anne-Gabrielle è colpita da un ictus, ma non muore e può addirittura trascorrere le ultime settimane a casa con la sua famiglia. Può ricevere ogni giorno la santa Comunione al suo capezzale in soggiorno. La mamma scrive: “Quando arrivava il sacerdote, sollevava la testa con un incredibile bagliore sul viso. Ricevuta la Comunione, chiudeva gli occhi, rimetteva indietro la testa, congiungeva le mani e rimaneva in completo silenzio per alcuni minuti.

Nonostante dosi sempre maggiori di morfina, soffre indicibili dolori che non possono essere alleviati a lungo. La malata ripete continuamente a voce alta: “Gesù!Gesù!Gesù!” e parla con Lui come se fosse presente. Una volta tranquillizza suo fratello: “Soffro tanto, ma tutto ciò che soffro non è niente in confronto a quello che ha sofferto Gesù.

Quando, dieci giorni prima della morte,viene chiesto alla coraggiosa bambina: “Come fai ad offrire le tue sofferenze? ”risponde in modo del tutto ovvio: “E semplice da fare. Dico:Mio Dio, ti offro le mie sofferenze.

Infine, il 22 luglio 2010,la povera bambina deve essere ricoverata in ospedale dove, il mattino successivo, riceve l’Unzione dei malati e la santa Comunione. Anne-Gabrielle soffre molto, ma resta lucida fino all’ultimo respiro poco prima di mezzanotte “e parlava solo di Diocome conferma sua madre.

Il processo di beatificazione di Anne-Gabrielle Caron è stato ufficialmente aperto a livello diocesano a Toulon il 12 settembre 2020 e in questa occasione la bambina ha ricevuto il titolo di “serva di Dio”.

Tratto dalla rivistaTrionfo del Cuore” –Sett-Ott 2021


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1 commento:

  1. Grazie per questo post che ho visto oggi ! Sono di Toulon e ho avuto la fortuna di conoscere un po' Anne-Gabrielle. Era molto commovente e spero che sara' beatificata !

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