mercoledì 10 maggio 2023

Da poliziotto a Sacerdote...


"Sono sacerdote per dire agli uomini che Dio esiste e si fa trovare", ha testimoniato ad un Congresso online di Medjugorje Marco Leonhart, un tedesco che oggi ha 48 anni. È stato poliziotto per vent'anni e come guardia del corpo ha accompagnato importanti personalità della vita pubblica. Oggi è cappellano a Illertissen (D). Lui stesso ci racconta come tutto è accaduto.

Il 28 giugno 2020, insieme ad altri tre diaconi della diocesi di Ratisbona, sono stato ordinato sacerdote dal vescovo Mons. Bertram Meier in una solenne Messa pontificale nel duomo della città, rispettando tutte le norme sul coronavirus. Il vescovo ha iniziato l'omelia con un detto di antica saggezza: "Scegli una professione che ami e non dovrai lavorare neanche un giorno della tua vita" . È davvero così, anche se il lavoro di sacerdote non è propriamente il mio "lavoro", ma un servizio che riempie tutta la mia vita, nella consapevolezza che tutto ciò che faccio per amore del Signore va a beneficio delle anime che Lui mi ha affidato. Questa è una differenza grande, sostanziale rispetto a quello che ho sperimentato nei miei primi vent'anni di vita professionale nel mondo. 

Sono diventato poliziotto come mio padre, un lavoro che mi piaceva molto. Anche la carriera non si è fatta attendere. Divenuto istruttore, ho assunto incarichi di comando fino ad entrare come ufficiale nei reparti speciali di lotta contro la criminalità organizzata. Nel tempo libero mi piaceva praticare sport; soprattutto ero appassionato di calcio. Anche se avevo ricevuto una buona educazione cattolica, dopo la cresima, Dio e la Chiesa avevano perso sempre più importanza per me. E dal momento che guadagnavo bene, potevo godermi la vita. Questo voleva dire belle auto, donne o gli ultimi dispositivi tecnologici per essere sempre all'avanguardia.

A 27 anni mi sono procurato parecchie lesioni giocando a pallone, cosicché nel 2001 sono passato dai servizi speciali alla sicurezza personale. Da allora in poi il mio compito è stato quello di proteggere diverse persone della vita pubblica. Ho scortato l'ex cancelliera tedesca Angela Merkel, l'attuale presidente americano Joe Biden e anche la coppia reale Carl Gustav e Silvia di Svezia, per fare solo alcuni nomi. In questi viaggi ho girato tutto il mondo: Gerusalemme, New York, Parigi... era il lavoro dei miei sogni.

Anche se esteriormente stavo molto bene, da parecchio tempo avvertivo una certa insoddisfazione ed inquietudine. Pensavo al senso della vita e mi chiedevo: "Ma per cosa vivo realmente e cosa c'è dopo la morte?". Oltre agli impegni professionali, ho iniziato ad interessarmi di nuovo alla religione, ho partecipato a dei fine settimana di ritiro spirituale e ho frequentato un corso, durante il quale ho imparato daccapo "l'abc della fede". Quando ho iniziato a pregare, ho percepito una certa pace e gioia nel mio cuore che effettivamente superavano quello che il mondo aveva da offrirmi.

Poi è arrivato il giorno in cui sono salito su un pullman di pellegrini diretto a Medjugorje, perché avevo voglia di vivere l'esperienza di viaggiare con persone credenti e mi attirava il Festival della Gioventù. Non avevo idea di quello che mi aspettava, non sapevo nemmeno recitare il rosario. Quando poi mi sono ritrovato seduto in mezzo ai 50.000 giovani che partecipavano alla Messa, concelebrata da 500 sacerdoti, ho potuto solo constatare stupito quanto lì fosse viva la fede - e questo in modo del tutto pacifico, senza spiegamento di polizia!

In quei giorni mi è riuscito facile fare una confessione generale e dopo mi sono sentito veramente liberato dai pesi del peccato. Il primo grande frutto di Medjugorje è stato riuscire a guidare un mistero del rosario in pullman nel viaggio di ritorno.

Così sono ritornato a casa estremamente felice. Nonostante il lavoro, da quel giorno, per mezzo anno, ho recitato quotidianamente tre rosari e sono andato a Messa più volte nella settimana. Quando l'orario cadeva durante il servizio, ho partecipato anche armato alla Santa Messa. In effetti, è in quel periodo che è sorta in me la domanda se Dio mi chiamasse al sacerdozio. Ma poi me la toglievo subito dalla mente perché ero un poliziotto, un dipendente pubblico a tempo indeterminato e guadagnavo bene. Non volevo correre nessun rischio in questo senso. Questo interrogativo però non mi lasciava in pace. Quando mi sono consacrato alla Madonna, dopo una preparazione di 33 giorni, ho sperimentato in modo tangibile come fosse Lei a guidarmi e a proteggermi.

Un altro momento chiave decisivo si è verificato ad una benedizione di un novello sacerdote, durante la quale ho affidato ancora una volta la mia vita a Dio. Il lavoro in polizia, per quanto fosse interessante, non riusciva più a spegnere il mio desiderio. Pregavo spesso il rosario, leggevo la Sacra Scrittura, partecipavo all'adorazione e regolarmente anche alla Santa Messa e mi confessavo. Ma non avevo nessuna chiarezza su cosa Dio volesse da me. Con questa intenzione sono andato di nuovo a Medjugorje per il 30mo anniversario delle apparizioni. Durante l'omelia ho avuto l'impressione che Dio stesso mi parlasse attraverso il sacerdote, quando ha detto: "Vendi tutto e seguimi" . Queste parole sono penetrate nel mio cuore come una freccia. Profondamente scosso, quel 25 giugno 2011, dopo la Messa mi sono recato alla stazione del quinto mistero del rosario, "L'istituzione della S. Eucaristia", e ho promesso a Dio di diventare sacerdote. Io, il forte poliziotto dell'élite della polizia, a 37 anni ero seduto a terra, piangevo come un bambino pieno di riconoscenza e di felicità interiore.

Ritornato a casa, mi sono licenziato dalla polizia e ho regalato le mie proprietà e la maggior parte dei miei soldi, così come avevo sentito nella predica. Mi è stato chiesto da molte parti se avevo riflettuto veramente bene su questa decisione. Oggi posso dire: non mi sono mai pentito di questo passo e non riesco proprio più ad immaginare una vita senza fede. Quando poi durante la mia formazione per il sacerdozio, non ho avuto più soldi, ho dovuto chiedere un prestito a cinque cifre per finanziare i miei studi. Qui ho sperimentato com'è vero che colui che dà tutto a Dio, non viene abbandonato da Lui. Perché alcuni mesi dopo due persone, indipendentemente l'una dall'altra, mi hanno donato esattamente l'importo del prestito, anche se non sapevano niente dei miei debiti. Anche se alla polizia ho vissuto anni belli, movimentati e di responsabilità, questi non sono paragonabili alla vocazione di sacerdote che vivo oggi. Ora al centro della mia vita c'è l'amore di Dio che viene effuso attraverso i sacramenti. Come sacerdote posso trasmettere questo amore agli altri!

Tratto dalla rivista “TRIONFO DEL CUORE” Marzo-Aprile 2023 – www.familiemariens.org





Articoli correlati per categorie



Nessun commento:

Posta un commento