Spesso
in chiesa al momento più sacro, cerco indarno con gli occhi
l’immensa folla che presti sì profonda attenzione alle omelie. È
un fatto veramente doloroso! Quando parla un uomo, che non è un
servo di Dio come voi, tutti sono pieni d’interesse e di zelo. Ma
quando il Cristo sta per manifestarsi durante i Santi Misteri, la
chiesa è vuota e deserta… Ma quale è la scusa della maggior
parte? “Posso pregare – dicono – anche a casa, ma non mi è
possibile ascoltarvi omelie e prediche”.
T’inganni!
È possibile pregare a casa, ma farlo come in chiesa non è
possibile, dove così grande è il numero di padri spirituali, dove
si leva unanime l’invocazione a Dio. Quando invochi il Signore nel
tuo intimo, non sei ascoltato così come quando lo fai con i tuoi
fratelli. In chiesa c’è qualcosa di più, la concordia degli
spiriti e delle voci, il vincolo dell’amore e le preghiere dei
sacerdoti. Questi presiedono l’assemblea dei fedeli poiché le
preghiere dei fedeli essendo piuttosto deboli, rafforzate dalle loro
che sono più robuste, possano assieme giungere al cielo. Del resto
che vantaggio si può ricavare da un’omelia se la preghiera non si
unisce ad essa? In primo luogo la preghiera e poi la parola. Così si
esprimono anche gli Apostoli: “Noi
persevereremo nella preghiera e nel servizio della Parola”[3].
Così pure san Paolo eleva preghiere all’inizio delle Epistole,
affinché la preghiera, come la luce di una lampada, preceda
illuminando la parola. Se ti abituerai a pregare con fervore, non
avrai bisogno delle prediche di coloro che sono servi come te, poiché
Dio stesso, senza alcun intermediario, illuminerà la tua mente.
Se
la preghiera di uno solo ha tanta potenza, molto maggiore ne ha
quella fatta assieme alla moltitudine dei fedeli. Maggiore ne è
l’energia e la sicurezza che non quando si prega in casa o
privatamente. Come lo sappiamo? Ascolta quel che dice san Paolo:
“Colui
che ci salvò e ci salva da una così tremenda morte, speriamo che
ancora ci salverà se anche voi collaborerete con la preghiera in
nostro favore, affinché un gran numero di persone ringrazi Dio per
noi a causa della grazia concessaci”[4].
Così anche Pietro riuscì a fuggire dal carcere: “Si
elevava a Dio una preghiera continua da parte della Chiesa per
lui”[5].
Se la preghiera della Chiesa aiutò Pietro e liberò dalla prigione
quella colonna, come puoi tu disprezzare la sua potenza, dimmelo, e
come potrai giustificare il tuo atteggiamento? Ascolta anche il
Signore stesso che afferma che si lascia piegare dalla moltitudine
che lo invoca con amore. Infatti, giustificandosi di fronte ai
lamenti di Giona per la pianta di zucca, dice: “Tu
ti sei affezionato alla zucca, per la quale non ti affaticasti né
l’hai curata. Ed io non risparmierò Ninive, città così grande,
in cui abitano più di dodici miriadi d’uomini?”[6].
Non a caso Egli fa presente il gran numero di persone, ma perché tu
sappia che la preghiera, in cui si uniscono molte voci, ha una grande
efficacia. E voglio dimostrarlo anche con esempi della storia
profana.
Dieci
anni or sono furono arrestate alcune persone perché volevano
impadronirsi del potere. Fu accusato anche un alto magistrato e, con
la museruola alla bocca, veniva condotto a morte. Allora tutta la
città corse all’ippodromo, uscirono gli operai dalle fabbriche e
tutto il popolo in massa sottrasse all’ira del sovrano il
condannato, sebbene non meritasse alcun perdono. Così, quando volete
placare l’ira di un re terreno, accorrete tutti con i figli e le
mogli, ma allorché volete muovere a pietà il Re dei Cieli e
sottrarre alla sua ira non una persona, come allora, né due, né
tre, né cento, ma tutti i peccatori della terra e liberare coloro
che sono in preda alle insidie del demonio, ve ne state seduti fuori
della chiesa e non accorrete in massa, affinché Dio, commosso dalle
vostre voci unanimi, a quelli rimetta la pena ed a voi perdoni i
peccati.
Se
infatti ti trovassi in quel momento in piazza, o a casa o occupato
con impegni che non ammettono alcun rinvio, non dovresti accorrere in
chiesa alla preghiera comune, lasciando tutto e spezzando ogni legame
con maggiore energia di quanta dimostri un leone? Quale speranza di
salvezza avrai in quel momento? Non solo gli uomini lanciano quel
grido terribile, ma anche gli Angeli cadono dinnanzi al Signore e gli
Arcangeli pregano. Anche il momento è loro alleato, l’offerta li
aiuta. Come gli uomini, tagliati i rami di olivo, li agitano al
passaggio dei re, rammentando loro con la pianta la pietà e la bontà
verso i loro sudditi, così anche gli Angeli, anziché rami di olivo,
presentano il Corpo del Signore e lo invocano per la natura umana,
dicendo: “Ti preghiamo per costoro che tu, prevenendo, hai degnato
di amare al punto di dare per loro la tua vita. Per costoro ti
supplichiamo, per i quali hai versato il tuo sangue; ti invochiamo
per costoro per i quali hai sacrificato questo tuo corpo”.
“Sull’incomprensibilità
di Dio”, Omelia III, 353-474.
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