(Saint Bernard and the Virgin Oil on canvas, 1645-1652 CANO, ALONSO Museo Nacional del Prado)
O
Spirito Santo,
anima
dell'anima mia, in te solo posso
esclamare:
Abbà, Padre.
Sei
tu, o Spirito di Dio,
che
mi rendi capace di chiedere
e
mi suggerisci che cosa chiedere.
O
Spirito d'amore,
suscita
in me il desiderio
di
camminare con Dio:
solo
tu lo puoi suscitare.
O
Spirito di santità,
tu
scruti le profondità dell'anima
nella
quale abiti, e non sopporti in lei
neppure
le minime imperfezioni:
bruciale
in me, tutte,
con
il fuoco del tuo amore.
O
Spirito dolce e soave,
orienta
sempre più la mia volontà
verso
la tua,
perchè
la possa
conoscere
chiaramente,
amare
ardentemente
e
compiere efficacemente.
AMEN
Dal
De Diligendo Deo
Secondo
Bernardo esistono quattro gradi sostanziali dell'amore, che presenta
come un itinerario, che dal sé esce, cerca Dio, e infine torna al
sé, ma solo per Dio. I gradi sono:
1)
L'amore di se stessi per sé: «[...] bisogna che il nostro amore
cominci dalla carne. Se poi è diretto secondo un giusto ordine,
[...] sotto l'ispirazione della Grazia, sarà infine perfezionato
dallo spirito. Infatti non viene prima lo spirituale, ma ciò che è
animale precede ciò che è spirituale. [...] Perciò prima l'uomo
ama sé stesso per sé [...]. Vedendo poi che da solo non può
sussistere, comincia a cercare Dio per mezzo della fede, come un
essere necessario e Lo ama.»
2)
L'amore di Dio per sé: «Nel secondo grado, quindi, ama Dio, ma per
sé, non per Lui. Cominciando però a frequentare Dio e ad onorarlo
in rapporto alle proprie necessità, viene a conoscerlo a poco a poco
con la lettura, con la riflessione, con la preghiera, con
l'obbedienza; così gli si avvicina quasi insensibilmente attraverso
una certa familiarità e gusta pura quanto sia soave.»
3)
L'amore di Dio per Dio: «Dopo aver assaporato questa soavità
l'anima passa al terzo grado, amando Dio non per sé, ma per Lui. In
questo grado ci si ferma a lungo, anzi, non so se in questa vita sia
possibile raggiungere il quarto grado.»
4)
L'amore di sé per Dio: «Quello cioè in cui l'uomo ama sé stesso
solo per Dio. [...] Allora, sarà mirabilmente quasi dimentico di sé,
quasi abbandonerà sé stesso per tendere tutto a Dio, tanto da
essere uno spirito solo con Lui. Io credo che provasse questo il
profeta, quando diceva: -Entrerò nella potenza del Signore e mi
ricorderò solo della Tua giustizia-.»
Nel
De diligendo Deo, dunque, San Bernardo presenta l'amore come una
forza finalizzata alla più alta e totale fusione in Dio col Suo
Spirito, che, oltre a essere sorgente d'ogni amore, ne è anche
«foce», in quanto il peccato non sta nell'«odiare», ma nel
disperdere l'amore di Dio verso il sé (la carne), non offrendolo
così a Dio stesso, Amore d'amore.
Dagli
scritti
…“Non
sembri assurdo ciò che ho detto, che anche Dio vive di una legge;
non lo direi di una legge che non fosse quella della carità. Che
cosa infatti in quella suprema e beata Trinità conserva quella
suprema e ineffabile unità, se non la carità? E’, dunque, una
legge, una legge del Signore, la legge della carità, che stringe in
unità la Trinità e la racchiude in un legame di pace. Ma non si
creda, a questo proposito, che io concepisca la carità come una
qualità, come un qualche accidente. Io la concepisco come la
sostanza stessa di Dio, il che non è una dottrina nuova né
insolita, dato che Giovanni dice “Dio è carità”. Perciò la
carità può essere giustamente definita Dio.”
…“Dio
sapeva bene che la creatura è di carne e che essa non è capace che
di un amore carnale, cioè che essa avrebbe dato tutto il suo slancio
soltanto verso un amore salvifico della sua carne. Egli conosceva
bene il cuore dell’uomo; sapeva bene, perciò, quali mezzi fossero
capaci di scuotere i sentimenti dell’uomo. Volendo dunque
riconquistare la nobile creatura dell’uomo Dio disse: Se la
costringo contro la sua volontà, ne otterrò solo un asino e non un
uomo. Egli non tornerà me liberamente (libens) né spontaneamente
(spontaneus), e non potrà dire: di tutto cuore ti offrirò un
sacrificio. E io dovrei dare il mio Regno a degli asini? Che forse
Dio ha cura dei buoi? Cercherò allora – Dio continuò – di farlo
ritornare a me mediante il timore. Forse così riuscirà a
convertirsi e a vivere. E Dio minacciò all’uomo i castighi più
terribili, che si possano immaginare: tenebre eterne, vermi immortali
e fuoco inestinguibile. Ma anche così l’uomo non fece ritorno a
Dio. Allora Dio si disse: L’uomo non è soltanto un essere pauroso;
è anche un essere avido: Gli prometterò ciò che egli desidera di
più. Gli uomini bramano oro e argento e cose simili; ma più di
tutto bramano vivere. Su questo non c’è dubbio! E’ del tutto
chiaro! E Dio aggiunse: Se gli uomini desiderano questa vita
terrestre, misera, faticosa e precaria, quanto più desidereranno la
mia vita, tranquilla, eterna, beata E Dio promise all’uomo la vita
eterna; promise ciò che mai occhio ha visto, ciò che mai orecchio
ha udito, ciò che mai il cuore dell’uomo ha sognato. Ma Dio si
accorse che anche così non si approdò a nulla.
E
Dio disse: Non mi resta che un’ultima cosa. L’uomo non ha
soltanto paura e desiderio, ma anche amore. E nessun’altra cosa è
più forte dell’amore, per attirarlo.
Per
questo motivo Dio è venuto nella carne e si è manifestato così
amabile, di un amore tale, maggior del quale nessun può avere. E ha
dato la sua vita per noi.”
…“La
carità crea la carità; quella sostanziale crea quella accidentale.
Questa (Dio) è la legge eterna, che crea e governa l’universo…Nulla
è lasciato senza legge, dato che essa stessa, è legge.”
…“E’
assolutamente degno di morte, colui che, o Signore Gesù, rifiuta di
vivere per te; anzi, egli è già morto. E’ un insensato colui che
non ha il gusto di te; è un nulla e deve essere considerato un nulla
colui che non si preoccupa di vivere unicamente per te” (Sul
Cantico 20, 1). Insomma “Gesù è miele nella bocca, melodia soave
all’orecchio, gioia nel cuore – Iesus mel in ore, in aure melos,
in corde jubilus.”
…“Come
una gocciolina d’acqua entro una grande quantità di vino sembra
perdere interamente la propria natura fino ad assumere il sapore e il
colore del vino, come un ferro, messo al fuoco e reso incandescente,
si spoglia della sua forma originaria per divenire completamente
simile al fuoco, - come l’aria percorsa dalla luce del sole assume
il fulgore della luce, cosicché non sembra solo illuminata, ma luce
essa stessa, così nei santi sarà necessario che ogni sentimento
umano, in una certa misura ineffabile, si dissolva e trapassi a fondo
nella volontà di Dio.”
…“Tutto
il tempo in cui non pensi a Dio, devi considerarlo come tempo
perduto” – “ omne tempus in quo de Deo non cogitas, hoc te
computes perdidisse”.”Non bisogna mettersi in preghiera una volta
o due, ma frequentemente e assiduamente, presentando a Dio i desideri
del tuo cuore e, a tempo opportuno, anche ad alta voce” – “Non
enim semel vel bis ad orationem est accedendum, sed frequenter et
assidue, ad Deum extendentes desideria cordis et in tempore opportuno
aperientes vocem oris.”
…“Chi
vuole pregare, è opportuno che scelga il tempo e il luogo adatti. E’
più comodo e più utile pregare quando si è in riposo,
particolarmente durante la notte; allora la preghiera nasce più
libera e più pura. Alzati, quindi durante la notte, sul principio
delle tue veglie, ed effondi come acqua il tuo cuore alla presenza
del Signore tuo Dio. Come è segreta la preghiera fatta di notte; la
conoscono soltanto Dio e il santo angelo che la accoglie per
presentarla sull’altare del cielo…Come sorge serena e quieta,
senza essere disturbata da strepiti o da schiamazzi! Infine, come
nasce pura e sincera, senza essere imbrattata dalla polvere delle
preoccupazioni terrestri o tentata dalla ricerca di lodi o di
adulazioni delle persone presenti.”
…“La
preghiera ottiene la forza per digiunare. Il digiuno rafforza la
preghiera, mentre quest’ultima santifica il digiuno e lo presenta a
Dio “ Sarà considerato perfetto colui nel quale opportunamente si
incontreranno queste tre cose: il pianto per i propri peccati, la
gioia in Dio, nonché la disponibilità a venire in soccorso ai
fratelli; in questo modo piace a Dio, è prudente nei suoi riguardi,
è utile al prossimo.”
…“La
Verità non si manifesta a chi non è puro; la Sapienza non si affida
a chi non è puro. Perché, quindi, parlano di cose che essi non
hanno visto? Dice l’Apostolo:
Parliamo
di cose che sappiamo e diamo testimonianza su cose che abbiamo visto.
Va pure e ardisci pure testimoniare su cose che non hai visto o
parlare di cose che tu non conosci……Molti non si sono preoccupati
della purezza e hanno ardito parlare prima di aver visto; e, quindi,
sono caduti in gravi errori non sapendo ciò di cui parlavano, oppure
sono divenuti spregevoli, perché non avevano insegnato a se stessi
prima di insegnare agli altri.”
…“Questo
ha di particolare la autentica e pura preghiera (o contemplazione),
che infiamma violentemente l’anima del fuoco divino, sino a
riempirla di zelo e di brama di conquistare a Dio altri che
similmente lo amino. Perciò molto volentieri talvolta interrompe
l’occupazione della preghiera per darsi alla predicazione, e poi
ritorna più fervorosamente a se stesso…Del resto, in questi
mutamenti, di solito l’anima è tormentata dal timore di essersi
data più del conveniente ad una sola di queste due cose e di
essersi, così, allontanata dalla volontà di Dio.”
…“Mi
domandi chi io consideri impuro? E’ colui che cerca lodi umane, chi
predica il vangelo solo per guadagno, colui che evangelizza per
mangiare, colui, cioè, che considera la pietà come un mezzo per
ottenere qualcos’altro.”
…“Vedi
che non si perde nulla della santa contemplazione, quando ci si da
all’edificazione del popolo, chè anzi tale attività è
grandissima lode a Dio.”
…“L’amore
di Cristo è un dardo scelto, che non solamente ha trafitto l’anima
di Maria, ma l’ha passata da parte a parte, cosicché nel suo cuore
verginale non ha lasciato nemmeno una particella prima di amore.”
…“L’affettuoso
amore del Cristo si è trasfuso nelle viscere di Maria, nelle quali
la stessa Carità, che è Dio, ha dimorato corporalmente per nove
mesi.”
…“Chiunque
tu sia, se ti vedi portato alla deriva in questo mare del mondo, se
ti sembra di navigare fra uragani e tempeste piuttosto che di
camminare su terra ferma, se non vuoi essere travolto dalle procelle,
non distogliere lo sguardo dallo splendore di questa stella!…Non
andrai mai fuori strada, se tu la segui; non ti perderai mai, se tu
la preghi; non farai mai passi falsi, se pensi a Lei. Se essa ti
tiene per mano, non cadrai; se essa ti difende, non avrai nulla da
temere; se essa ti guida, non ti affaticherai mai. Con la sua
protezione giungerai felicemente al porto.”
San
Bernardo domandò nella preghiera a Nostro Signore quale fosse stato
il maggior dolore sofferto nel corpo durante la sua Passione. Gli fu
risposto: “Io ebbi una piaga sulla spalla, profonda tre dita, e tre
ossa scoperte per portare la croce: questa piaga mi ha dato maggior
pena e dolore di tutte le altre e dagli uomini non è conosciuta. Ma
tu rivelala ai fedeli cristiani e sappi che qualunque grazia mi
chiederanno in virtù di questa piaga verrà loro concessa; ed a
tutti quelli che per amore di essa mi onoreranno con tre Pater, tre
Ave e tre Gloria al giorno perdonerò i peccati veniali e non
ricorderò più i mortali e non moriranno di morte improvvisa ed in
punto di morte saranno visitati dalla Beata Vergine e conseguiranno
la grazia e la misericordia”.
Dal
sito http://www.adorazioneeucaristica.it/
Buonasera Padre,
RispondiEliminaDesidero conoscere l' autore del dipinto e dove è collocato.
Grazie anticipate e buon lavoro!
Hilda Consalez
Buonasera Hilda. Ecco il link dove troverà ciò che ha chiesto.
Eliminahttps://www.museodelprado.es/en/the-collection/art-work/saint-bernard-and-the-virgin/25b83887-3b11-4a99-a9b1-3b3050733d6a
Cordiali saluti
Paola Serra