domenica 16 aprile 2023

LA BELLEZZA LO HA AFFASCINATO...


Il francese Thierry Félix, baritono di fama mondiale, ha lavorato con i più grandi direttori d'orchestra del nostro tempo. Il 23 giugno 2019 è stato ordinato sacerdote per la diocesi di Vannes in Bretagna. Non era ancora battezzato quando ha percepito la grazia del Signore e ha lasciato che agisse in lui. Questo musicista di grande talento è arrivato al sacerdozio in un modo molto inconsueto.

Oggi Thierry Félix racconta che credeva in Dio fin da bambino, nonostante suo padre fosse ateo e la mamma non praticasse la sua fede cattolica. Gli piaceva leggere il libro di preghiere della madre, pregava in camera e talvolta andava anche in chiesa per accendere una candela davanti ad una immagine della Madonna. Thierry non era stato battezzato perché il padre aveva voluto che il figlio potesse decidere liberamente, da adulto, se appartenere ad una religione o meno. Per questo egli partecipò per la prima volta ad una Santa Messa quando aveva 37 anni. Ma prima di arrivare a quel momento erano successe molte cose.

A 16 anni aveva iniziato a prendere lezioni di pianoforte dal professore di un'amica. Allora "scattò il vero colpo di fulmine in me" ricorda. "Ero ossessionato dal piano, lo suonavo sempre ed è risultato che avessi un grande talento per quello strumento" . Anche i suoi insegnanti riconobbero le sue capacità e così fu iscritto al Conservatorio. Esercitarsi per sette ore al pianoforte non era assolutamente troppo per il giovane musicista. La musica diventò il centro della sua giornata e dei suoi progetti. Quando a 17 anni ebbe a che fare con la corale di Johann Sebastian Bach "Jesus bleibet meine Freude", la bellezza di quel brano lo conquistò. "Quel giorno ho fatto una promessa a Dio. Gli ho detto: `Se mi prometti che sarò musicista, lascerò tutto e non mi sposerò mai'. Nei successivi 20 anni della mia carriera, ho pensato continuamente ad avere una famiglia, ma in un qualche modo tutte le relazioni andavano in frantumi, per il semplice fatto che non ero chiamato al matrimonio".

Una carriera molto rapida

Dopo la maturità, Thierry si iscrisse alla facoltà di scienze politiche, ma sentiva che quello non era il posto giusto per lui. Quindi cambiò indirizzo di studi e decise di seguire il corso di musicologia alla Sorbona, continuando a studiare pianoforte al Conservatorio nazionale. Un giorno, la direttrice del Conservatorio lo fece cantare in pubblico nella speranza di guadagnare una voce per il coro. "Vedo ancora oggi il suo volto davanti a me, tanto rimase impressionata dalla mia voce! Anch'io ne ero molto sorpreso. Ero pur sempre una persona timida e soffrivo di asma, ma nel momento in cui cantavo, mi sentivo improvvisamente benissimo, completamente a mio agio. Era incredibile! ". Questo fu l'inizio di una carriera molto rapida. Il giovane baritono solista cantò in numerose chiese di Parigi interpretando le più grandi opere di musica sacra.

"La musica sacra mi metteva in contatto con il trascendente e senza esserne consapevole, mentre cantavo queste arie, la mia anima pregava e si univa al Signore". Nel 1992 vinse il primo premio al Conservatorio nazionale di musica e danza, il concorso Mozart a Vienna e il primo premio di canto al Concorso Regina Elisabetta in Belgio. All'età di 26 anni era già noto a livello internazionale e fu invitato a interpretare ruoli prestigiosi nelle principali opere liriche. "Durante questi viaggi, pregavo molto, cercavo il silenzio nelle chiese e leggevo spesso la Bibbia che si trovava nei cassetti della maggior parte degli alberghi". Per quasi 20 anni il cantante viaggiò attraverso tutta l'Europa diventando famoso grazie a numerosi dischi e CD, fino al giorno in cui la grazia irruppe nella sua vita.

Dio ha da offrire più della musica

Thierry era in tournée in Svizzera quando un amico declinò un invito per il buon motivo di dover partecipare alla Santa Messa domenicale. Lui fu colpito dalla fede di quest'uomo e decise di fare altrettanto. Quella domenica il cantante partecipò alla Santa Messa per la prima volta nella sua vita, nella cattedrale di San Gallo, una celebrazione solenne animata da un'orchestra. "Ero sopraffatto dall'emozione, e da quel giorno sono andato alla Santa Messa e mi sono comunicato ogni volta che mi era possibile. È stata una profonda esperienza interiore! Ritornato a Parigi mia madre è venuta con me a Messa e mi ha detto che non avevo il diritto di ricevere la Comunione perché non ero battezzato. Lei ha chiesto informazioni ad un sacerdote. Ci sarebbero voluti dai due ai tre anni di catechismo". La sua agenda però non gli permetteva di partecipare ad un corso per catecumeni. Dopo l'esperienza della grazia durante la Santa Messa nella cattedrale di San Gallo, il fascino della musica svanì. La ricerca della bellezza lo portava oltre: "Mi aspettavo qualcosa da questa professione, che alla fine non mi ha dato: un ideale, una ricerca di bellezza, di purezza, di verità, e non riuscivo ancora a dare un nome a ciò che cercavo, ma poi ho capito che era Cristo". C'erano due luoghi al mondo che il baritono amava molto: le montagne svizzere e l'isola francese Belle-Ile-en-Mer. In entrambi i luoghi aveva vissuto esperienze interiori profonde e allora si prese più tempo per camminare in montagna o per contemplare in silenzio la vastità del mare, come aveva fatto la prima volta durante la sua prima vacanza a Belle-Ile". Guardando il mare sentivo qualcosa di molto forte, qualcosa come un richiamo, che mi diceva: 'Certo tu vivi, ma non veramente. Sei famoso e hai soldi, ma non è questo ciò che è importante. Devi cambiare qualcosa' ." Iniziò a recarsi sempre più spesso a Belle-Ile e vi acquistò anche una casa. Il parroco del posto, suo amico, grazie ad un permesso speciale del vescovo, lo battezzò nella notte di Pasqua, il 15 aprile 2006, all'età di 40 anni, accogliendolo così ufficialmente nella Chiesa.

Tre anni dopo a causa di una malattia grave e della crisi economica che comprometteva i suoi contratti, il famoso baritono si ritirò dai palcoscenici e dalla vita artistica. "Aiutavo il parroco nelle catechesi, suonavo l'organo e facevo servizi dovunque fosse necessario. Ero felice della mia nuova vita". Il suo amore per la natura, in cui sperimentava la vicinanza di Dio, lo portò alla decisione di guadagnarsi da vivere come giardiniere.

Devi fare qualcosa per la Chiesa

Nella Pentecoste del 2009 mi trovavo tra i molti pellegrini che quel giorno si erano messi in cammino verso il grande santuario della Bretagna, la basilica di Sant'Anna d'Auray. Come di consueto, venivano portati anche degli stendardi che ritraevano i santi venerati. Durante la Messa piangevo e improvvisamente ho sentito una voce femminile che mi diceva: Thierry, devi fare qualcosa per la Chiesa! È importante. Agisci!'. In quel momento il mio sguardo è caduto su uno stendardo che ritraeva madre Yvonne-Aimée de Malestroit. Così ho attribuito a lei queste parole". Sì, fare qualcosa per la Chiesa, ma cosa? Thierry rifletté. Ciò che, in quel momento, si addiceva più di tutto alla sua vita era il ministero di diacono. Così il nostro baritono giardiniere cominciò a studiare teologia e dopo quattro anni, il 27 ottobre 2013, fu ordinato diacono a Vannes. Pensava che questa fosse la risposta alla chiamata di Dio sentita attraverso la voce di Yvonne-Aimée. Ma il Signore aveva altri disegni su di lui.

P. Josseau, il rettore del seminario, propose al diacono, da poco ordinato, di diventare sacerdote. "Ma questo mi è sembrato troppo grande e sproporzionato. Mi ha fatto tanta paura". Solo dopo gli esercizi di Sant'Ignazio di Loyola, Thierry fu sicuro di dover entrare in seminario. E dopo altri tre anni giunse al culmine della sua vita: il 23 giugno 2019, a 53 anni, fu ordinato sacerdote per l'imposizione delle mani del vescovo Centène.

Attualmente è cappellano presso il santuario di Sant'Anna d'Auray, un luogo molto frequentato, dove non riceve gli applausi del pubblico a cui era abituato in passato. P. Thierry, paragonando la sua vita di prima con quella di adesso, testimonia: "Da cantanti si è molto soli. Alla fine di un concerto, si viene applauditi, ma non appena si lascia il palcoscenico, ci si ritrova soli nella propria camera d'albergo e si cade in un altro mondo. Si è continuamente costretti a prestare attenzione alla propria voce. È una vita difficilissima. Oggi celebro la Messa ed è meraviglioso: sento la presenza di Dio scendere sull'altare. Una cosa potente! Naturalmente rimango legato alla musica e amo le belle Messe cantate. Ma la cosa più importante oggi per me è la Santa Eucaristia! Ne sono certo: Cristo nell'Eucaristia è la bellezza assoluta che ho sempre cercato, ma a cui ancora non potevo dare un nome!".


Tratto da “IL TRIONFO DEL CUORE” Marzo-Aprile 2023 – www.familiemariens.org



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