martedì 5 marzo 2024

La grandezza dell'anima dei bambini...

Quale consolazione devono essere state per Gesù le anime dei bambini che, nei loro cuori innocenti, seppero accogliere il suo amore e il suo vangelo molto meglio della maggior parte degli scribi e dei farisei, guide del popolo ebraico! Per questo il Signore, pieno di riconoscenza, proruppe in quella bellissima lode che ancora oggi commuove tutti noi: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”. (Mt 11,25) Anche gli apostoli dovettero sopportare il rimprovero del loro Maestro quando volevano trattenere i bambini dall'andare a Lui, "a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli". (Mt 19,14)

Si, attraverso la loro purezza e spontaneità, spesso i bambini possono capire più facilmente e velocemente i misteri dell'amore di Dio e in genere li prendono più seriamente degli adulti. È quindi consigliabile dare molta importanza all'educazione religiosa dei bambini, perché non di rado il terreno per una vita santa viene preparato fin dalla giovane età.

domenica 28 gennaio 2024

Un incontro molto proficuo...

Durante le riprese di un film, il famoso attore britannico sir Alec Guinness (1914-2000) poté sperimentare quanto la fiducia spontanea e innocente di un bambino possa confortare e trasformare qualcuno nell'intimo. La guarigione miracolosa di suo figlio condusse poi l'attore nella Chiesa Cattolica. 


Alec Guinness è stato uno degli attori più geniali e versatili del XX secolo. Nel 1959, per i suoi meriti artistici, la regina Elisabetta II lo insignì del titolo nobiliare, tuttavia il semplice e riservato gentleman, nato a Londra, era di umili origini e non aveva mai potuto conoscere suo padre. Per tutta la vita Alec si portò dietro questa ferita aperta e profonda.

giovedì 11 gennaio 2024

MEDITAZIONE SUL LIBRO DI GIOBBE Capitoli 1-42 di Eugenio Pramotton - La santità di Giobbe - Un principio di giustizia violato - Le due fasi della prova di Giobbe - La protesta di Giobbe - Gli amici di Giobbe - L’inizio di una disputa infuocata - La paura di Dio - Come può essere giusto un uomo davanti a Dio? - Giobbe fa saltare i nervi ai suoi amici ...


La vita dell'uomo è un dramma, e quale dramma!”, diceva don Divo Barsotti. Uno dei segni che questo dramma raggiunge livelli non comuni è quando chi vi è coinvolto preferirebbe morire piuttosto che vivere; è allora quasi inevitabile trovarsi coinvolti in un dialogo simile a quello di Giobbe con i suoi amici. C'è negli amici un sincero e lodevole desiderio di dare un po' di conforto, di suggerire qualche atteggiamento, preghiera, proposito o considerazione nella speranza di vedere uscire quanto prima il loro amico da uno stato di sofferenza estrema. Ecco allora la proposta di recitare una speciale preghiera di abbandono, il suggerimento di non tenere dentro le cose, ma di raccontare il proprio dramma al Signore, di offrire tutto così sarà lui a caricarsi buona parte del peso… di fare una novena a questo o quel santo, di costringere il Signore a rispondere entro una certa data… di abbracciare non la croce, ma il Crocifisso, di non rimanere solo, di non lasciarsi prendere dalla depressione, di andare per un po' di tempo da qualche parte, di curare il giardino, la vigna o le patate… adesso non capisci quanto ti sta succedendo, ma lo capirai in seguito… in realtà questa è un'occasione di crescita, di purificazione, i dolori sono come quelli del parto, poi nascerà qualcosa di nuovo… Dio non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande...

venerdì 1 dicembre 2023

L’UOMO DI NAZARET - GESÙ UN EBREO SINGOLARE



Lo confessiamo «vero Dio e vero uomo».

Ma come ha vissuto l’uomo Gesù? Cosa ha condiviso con gli ebrei del suo tempo? E cosa lo ha contraddistinto, rendendolo originale rispetto ai gruppi religiosi contemporanei?

di Ludwig Monti, biblista


Come viveva Gesù?


Chissà quante volte ce lo siamo chiesti… è questa anche la spinta interiore che ci anima a compiere pellegrinaggi in Giudea e Galilea, per scorgere dopo due millenni le tracce del suo passaggio. Gesù di Nazaret era un ebreo, un figlio di Israele cresciuto in Galilea, educato in famiglia nella fede del suo popolo. D’altra parte, egli si è inserito nel contesto in cui ha vissuto con tratti del tutto originali, che lo hanno portato a di differenziarsi dai gruppi religiosi del suo tempo (farisei, sadducei, erodiani, esseni).

Cerchiamo dunque di conoscere la sua vita attraverso i Vangeli, senza mai dimenticare che «in queste “biografie” i fili della storia e della fede sono così intrecciati da non poter essere facilmente distinti e isolati»

(G. Ravasi, Biogra a di Gesù, 2021).


Una giornata tipo

martedì 28 novembre 2023

Il Presepe vivente di Greccio

Il pittoresco borgo di Greccio, 90 chilometri a nord di Roma, nella valle reatina, difficilmente avrebbe trovato posto nella memoria della gente, se non fosse stato per il famoso evento del "Presepe vivente" di san Francesco (1181-1226). Circondato da boschi di querce, Greccio era certamente uno dei luoghi preferiti dal santo con il suo eremo incastonato come un nido in una parete rocciosa. Lì, nel 1223, tre anni prima di morire a soli 45 anni, Francesco volle celebrare un Natale indimenticabile e proclamare il messaggio natalizio in un modo unico, che toccò i cuori delle persone, allora come oggi.

domenica 12 novembre 2023

Vegliare nell'attesa dello Sposo divino… del Sac. Dolindo Ruotolo ( Matteo 25,1-13)


Gesù Cristo volle, con una parabola bellissima, ribadire il concetto della necessità di vigilare e di prepararsi al Giudizio finale, e presentò ai suoi uditori una scena di nozze, perché immagine viva dell'epilogo della vita della Chiesa e delle anime nell'eternità. Presso gli Ebrei la cerimonia principale del matrimonio era il corteo e la cena nuziale che lo seguiva. Si andava a prendere la sposa per condurla in casa dello sposo; il corteo era formato da amici dello sposo e da amiche della sposa che, con lampade accese, li seguivano fino alla sala del banchetto, al quale prendevano parte. È su questa gentile usanza che Gesù formò la sua parabola, una delle più belle e delicate (110).

L'applicazione del racconto è molteplice e riguarda la Chiesa e le anime consacrate a Dio. La Chiesa accompagna lo Sposo divino Gesù Cristo alla vera casa nuziale che è il Cielo e al vero banchetto nuziale che è l'eterna fruizione di Dio.

domenica 5 novembre 2023

Allora Gesù così parlò alle turbe e ai suoi discepoli: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Fate dunque e osservate tutto quanto essi vi dicono; ma non fate come essi operano”… Discorso settantaduesimo – Mt. 23, 1-12 di San Giovanni Crisostomo

L’evangelista inizia di nuovo con “allora”. Che vuol dire? Vuol dire: dopo che Gesù ha concluso il discorso di cui abbiamo parlato; dopo aver ridotto al silenzio i suoi avversari e averli obbligati a non tentarlo più; dopo aver mostrato in modo evidente che la loro malvagità è senza rimedio. Poiché ha ricordato “Il Signore ha detto al mio Signore”, si richiama di nuovo alla legge. In realtà, voi mi direte, la legge non dice nulla di simile, ma piuttosto: “Il Signore Dio tuo è un solo Signore”. Tuttavia tenete presente che la Scrittura chiama con il nome di legge tutto l’Antico Testamento, e Cristo, d’altra parte, vuol far comprendere, con quanto dice ora, che c’è un accordo perfetto tra lui e il Padre: se fosse infatti dissenziente dal Padre, avrebbe parlato contro la legge; qui invece egli ordina che si abbia tanto rispetto per la legge e che, nonostante la corruzione di coloro che l’insegnano, ci si deve attenere ad essa mettendola in pratica con fedeltà.

Si sofferma poi a parlare dettagliatamente della vita e del comportamento degli scribi e dei farisei, volendo dimostrare che il principale motivo per cui essi non credono in lui sta nella corruzione dei loro costumi e nel loro pazzo desiderio di gloria. Volendo, dunque, educare coloro che l’ascoltano, esordisce con un avvertimento assai importante per la loro salvezza, ordinando tassativamente di non disprezzare i loro maestri e di non ribellarsi ai sacerdoti. Ma non si limita a insistere, con tale comando, su questo argomento; lo mette in pratica egli stesso, in quanto agli scribi e ai farisei non toglie l’onore di insegnare la legge, benché essi si siano dimostrati tanto corrotti. In tal modo attira sul loro capo una condanna ancor più severa e toglie d’altra parte a coloro che li ascoltano ogni pretesto per disobbedire. Cristo non vuole che alcuno dica: il maestro che mi istruisce è cattivo, perciò sono diventato pigro e negligente; egli elimina tale pretesto. Sostiene, infatti, con tanta forza la dignità degli scribi e dei farisei, sebbene siano malvagi, che dopo così terribile accusa ordina ai suoi discepoli di fare tutto quanto essi diranno in quanto non dicono nulla di loro scienza, ma solo ciò che Dio ha ordinato loro per mezzo di Mosè.